Elon Musk ha dimostrato ancora una volta il proprio lato non convenzionale prendendo posizione nel dibattito sul controllo delle armi, il giorno dopo la strage in cui sono stati uccisi 19 bambini e due adulti in una scuola elementare nel sud del Texas.
“Credo fermamente che il diritto di portare armi sia un'importante salvaguardia contro la potenziale tirannia del governo. Storicamente, mantenere il loro potere sulle persone è il motivo per cui chi detiene il potere non ha consentito la proprietà pubblica delle armi”, ha detto il boss di Tesla alla CNBC.
Il miliardario si è poi professato a favore di “controlli severi sui precedenti” per tutte le vendite di armi e della limitazione della vendita di armi d'assalto a persone in circostanze speciali, come i proprietari di poligoni di tiro, o le persone che vivono in un “luogo ad alto rischio, come quelli di scontro tra gang”.
Musk ha quindi ribadito la propria posizione con un tweet: “Secondo me i fucili d'assalto dovrebbero almeno richiedere un permesso speciale, con il destinatario che sia estremamente ben controllato”, ha scritto su Twitter, rispondendo a una domanda di un utente.
Una posizione del genere su un argomento così delicato è rara tra gli amministratori delegati, che spesso preferiscono accontentarsi di comunicati stampa concisi. Tesla ha spostato la sua sede da Fremont, in California, ad Austin, in Texas, a dicembre. SpaceX, la compagnia missilistica di Musk, ha anche una struttura di lancio a Boca Chica, sempre nello stato texano, dove vive lo stesso uomo più ricco del mondo.
Musk, tuttavia, non dice se farà pressioni sul governatore repubblicano del Texas affinché agisca sulla questione delle armi. I legislatori democratici al Congresso hanno chiesto ai loro colleghi di approvare misure complete di riforma delle armi dopo la sparatoria in Texas.
Nel frattempo Elon fa in qualche modo pressione sugli italiani, sempre per un discorso di vita o di morte, ma senza armi da fuoco: Musk è tornato sul tema del calo della popolazione, focalizzandosi appunto sul nostro Paese. La popolazione della penisola sta invecchiando, secondo i dati ufficiali, e il boss di Tesla teme che gli italiani possano estinguersi.
“Italia. Nonostante abbiamo un buon welfare, il tasso di natalità sta precipitando”, ha scritto il ricercatore Andrea Stroppa, con un grafico dell’andamento demografico che mostra il tasso di natalità in calo in Italia dal 1946 al 2019.
“L'Italia non avrà più persone se queste tendenze continueranno”, ha risposto il magnate, padre di sette figli.
Secondo l'Istat, il numero delle nascite in Italia è sceso nel 2020 al livello più basso dall'unificazione del Paese nel 1861. È stato il 12° anno consecutivo di declino. I nati sono stati 404.892, ovvero 15.192 nascite in meno rispetto al 2019. Il numero di morti è salito a 746.146 nel 2020 e la popolazione è scesa a 59,3 milioni di abitanti.
Il calo è proseguito nel 2021, secondo i dati disponibili da gennaio a settembre, con 12.500 nascite in meno nel periodo rispetto ai primi nove mesi del 2020. Il numero medio di figli per donna residente in Italia nel 2020 è stato di 1,24, uno dei più bassi tassi di fertilità nel mondo. E chiaramente togliendo gli stranieri, che in media fanno più figli, sarebbe ancora più basso.