Sabato 10 settembre, Alessandria. È il primo giorno del tour elettorale di Enrico Letta in Piemonte. Di sera dovrà essere nel capoluogo, a Torino. Ma il pulmino azzurro (già ampiamente sfottuto da Carlo Calenda, che lo trova inguardabile) non parte. Si tratta di un bus al cento per cento elettrico, perfettamente coerente con l’ecologismo d’obbligo da campagna elettorale. Il problema è che il Mercedes-Benz Sprinter di vecchia generazione non va: si sono scaricate le batterie. La carica del veicolo, che ha un’autonomia di circa 150 km, non era sufficiente.
Nel tentativo di rincorrere gli indecisi, un momento di indecisione ha colto il segretario del Pd: aspettiamo che si ricarichi cercando una colonnina lì nei pressi, o meglio infilarsi in un’auto di cortesia in modo da non mancare l’appuntamento serale? La scelta è caduta realisticamente sulla seconda opzione. La vettura di accomodamento, va da sé, elettrica pure quella.
“Questo tour con i nostri mezzi elettrici si rivela una bellissima occasione per raccontare al Paese che la mobilità sostenibile deve essere il futuro”, sono state le parole di Letta appena arrivato in Piazza d’Armi a Torino. Nel frattempo, il prosaico presente può rifilare antipatici tiri. Causa sfortuna, o per calcoli elettrico-stradali a rischio ultimo miglio.