Sembra oramai impossibile non parlare dei Maneskin e del loro straripante successo internazionale. Al recentissimo live romano del Circo Massimo, era presente addirittura la diva Angelina con splendida figlia Shiloh Jolie Pitt al seguito. Volenti o nolenti, sappiamo tutto della band di ragazzetti che nel giro di un paio d'anni ha conquistato il mondo, lasciando noi comuni mortali ad azzuffarci sui social cercando di stabilire la precisa percentuale del tasso di rock'n'roll contenuto in loro. Tutta fatica sprecata. Mentre c'è chi li adora per partito preso (milioni di persone) e chi vivrebbe bene anche senza tutto il clamore mediatico che suscitano con una spicciolata di inediti e cascate di cover in repertorio, oggi avremmo l'ardire di mettervi davanti a un fatto: i Maneskin sono quattro. E il quarto componente della band delle meraviglie non è Giorgia Soleri.
Il quarto dei Maneskin è un chitarrista, viene soprannominato "Er Cobra" per questioni di "dimensioni" (come ha lasciato intendere più volte la collega Victoria), sta nel Guinnes World Record in quanto primo vincitore dell'Eurovision nato nel ventunesimo secolo, non parla mai. Rarissime (per non dire zero) sono le interviste a lui dedicate individualmente. E sul web i fan più accaniti della band si sono fatti una santa ragione di questo suo imperterrito mutismo: "Non parla bene l'inglese - dicono - quindi preferisce lasciare spazio agli altri". Ah, lui "preferisce".
Questa è la storia di Thomas Raggi, un milione e duecentomila follower su Instagram, però se pronunci il suo nome in pubblica piazza, di rimando non potrai che ricevere l'eco di un fragoroso "Ma chi?".
Se essere definita "la fidanzata di Damiano dei Maneskin", un tempo aveva arrecato offesa alla stessa "Signorina Nessuno" Giorgia Soleri, togliendo a Thomas il nome della band in cui suona la chitarra (sì, esatto, non c'è solo il basso di Victoria) ecco aprirsi per lui le porte del più oscuro anonimato. Se volessimo stilare un ideale ordine di "rilevanza" seguendo il criterio della popolarità avremmo Damiano, Victoria, (Giorgia Soleri) e Ethan Torchio, anche affettuosamente noto come "Pocahontas" per via dei lughissimi capelli corvini. E Thomas?
Thomas non pervenuto. Solo prendendosi il Covid (fortunatamente ne è già guarita), Giorgia Soleri è riuscita a essere più di impatto per la band rispetto a Raggi (che ci suona fin dai banchi di scuola, quindi pressapoco da un paio d'anni). Il concerto al Circo Massimo che ha attirato oltre 70mila persone, infatti, è stato sull'orlo dell'annullamento per evitare forme di contagio, dato anche che il frontman del gruppo nei giorni precedenti all'evento, avrà ben frequentato la propria dolce (e positiva) metà. Marcello Pili, medico di Ostia, aveva lanciato un accorato appello per chiedere il rinvio del live. Lo definì "una vera e propria bomba sanitaria. Si rischiano 20mila contagi in una botta sola. Il fatto che sia "bello stare insieme" è solo retorica, se poi crea un mega cluster". Parole al vento, il maxi-concerto si è tenuto comunque per la gioia dei fan e pure per quella di Thomas Raggi che vi ha avuto successo, con pass per il palco, senza nemmeno pagare il biglietto.
Thomas sarà anche "fuori di testa", ma sicuramente è "diverso da loro". Durante l'Eurovision, c'è chi, dall'estero, twittava quanto i Maneskin sembrassero sculture scolpite da Michelangelo per bellezza e perfezione nelle forme. Pure Raggi, dunque. Per proprietà transitiva. Nonostante gli evidenti sforzi degli stylist, Thomas rimane uno da falò di notte sulla spiagga di Ostia lido: musetto simpatico, strimpella alla chitarra vecchi successi di musica pop/rock, nella speranza di rimorchiarsi qualcheduna. Cosa che, puntulmente, non accade. Perché a Ostia lido, come in ogni angolo del mondo, arriva sempre un Damiano David a rovinare la piazza a tutti i presenti. Che se ne tornano "Zitti e buoni", verso casa.
Un merito gli va pure riconosciuto, però: consapevolmente o meno, ha elevato nell'Olimpo del glamour lo stereotipo dello sfigatello col chitarrino. Mica poco, anzichenò.
Intendiamoci, tutte le band, anche le più grandi hanno avuto il loro, spesso grandemente sottovalutato, X-File: per i Beatles fu Ringo Starr. Volando molto più in basso: qualcuno ha ricordi specifici di Howie dei Backstreetboys? Questi errori del Matrix vivono e lottano con noi da sempre, per ricordarci che alle volte trovarsi nel posto giusto al momento indicato dal destino, può svoltare la vita. Il caschetto roscio del complessino ha sostanzialmente vinto alla Lotteria. E nessuno se n'è accorto. Il che, dopotutto, non è necessariamente un male.
Ci sarà tempo per Thomas: eventualmente, alla fine prenderà coraggio e parlerà ai microfoni della stampa, si farà vivo sul palco e verrà notato. Ma perché sforzarsi? Per ora, la favola più bella di tutte le narrazioni possibili riguardo al gruppo romano delle meraviglie è quella di Thomas, il quarto dei Maneskin.