Ha 22 anni e Sgarbi non sa se arriverà mai ad avere una laurea. Nonostante le buone scuole sta lì, ad aspettare che scenda Armani dal cielo e la inviti a diventare la star della prossima sfilata di moda a Milano, Parigi, e poi in giro per il mondo. Evelina Sgarbi non sembra aver pensato, al contrario del padre, alla realtà dei fatti. Vittorio sa bene che, al di là della scemenza televisiva (che non fa altro che rappresentare in uno studio la scemenza italiana), il lavoro è lavoro, e da qualche parte devi pur cominciare. E in un video in cui dà spiegazioni della sua reazione al rifiuto della figlia di entrare al Grande Fratello, dietro un compenso di 100mila euro, dice la cosa più intelligente che un padre possa dire a sua figlia: “Puoi difenderti senza rifiutare, mostrare che si è intelligenti in uno spazio volgare”. Lei ha dimostrato la sua intelligenza declinando l’invito, dice Sgarbi. Ma, ricorda, “è facile dire di no, ma poi a cosa dici di sì? E quando trovi un lavoro? E cosa hai studiato per trovare un lavoro che corrisponda ai tuoi studi”. Evelina ottiene il consenso del pubblico di semicolti eccitati all’idea che una “figlia d’arte” abbia finalmente optato per il grande rifiuto. “Ma non l’hanno chiesto a loro” rincara Vittorio, ecco perché la elogiano (se fosse stata loro figlia a rifiutare 100mila euro?). Lei ha motivato così il suo rifiuto: mica cerca il “successo facile”, o la “dubbia pubblicità di un programma così trash”. Certo che no, lei è anticonformista, vuole aspettare sul bordo del fiume la fortuna che passa, il successo ottenuto a suon di meditazione e yacht. È risaputo, si tratta della strada difficile per il successo, come lavare i piatti per diventare chef. Ci litiga con il padre, non si parlano per mesi, salvo poi chiedergli i soldi per una borsa da 2.800 euro. Le servirà sul bordo del fiume per raccogliere dei ciottoli, chissà.
Parliamoci chiaro, non le è stato chiesto di raccogliere i pomodori a Gioia Tauro per diventare modella. Le è stato chiesto di entrare nel mondo dello spettacolo televisivo, iniziando così a muoversi in quell’ambiente che potrebbe fornirle gli appigli giusti per potersi fare strada. Forse non ha idea di cosa questo voglia dire. Per accedere a un dottorato in Italia, per esempio, bisogna raccomandarsi a qualche santo (o al Diavolo). Magari esistesse un Grande Fratello degli accademici (e quello sì che sarebbe davvero trash, oltre che cringe). Evelina, dai. Se vuoi fare la gavetta studi, ti spacchi la schiena e non compri Dior. Se vuoi Dior non chiedere i soldi al papi, ma fai in modo di averli tu nella tua borsetta (sì, quella comprata al mercato a trenta o quaranta euro, la tua prima borsa pagata di tasca tua, pulendo i corridoi delle scuole alle sei di pomeriggio). Come dice Sgarbi: “Brava, brava, brava, brava, non sei andata al Grande Fratello”. Nulla da dire, fantastica, atto di forza, saggezza in forma scritta: NO. Un monosillabo che ti salva dal solito teatrino del “Eh, ma è la figlia di Sgarbi. Eh, ma che ci rappresenta”, o cose così. Purtroppo, però, è anche un monosillabo che preclude delle possibilità. E stavolta non parlo di probabili vie preferenziali per entrare dove vuoi, ma di possibilità umane. Ti senti al di sopra del trash del GF? Bene, dimostralo. Vai al GF, magari duri due puntate perché sei più prolissa di Fulvio Abbate (pure Fulvio nostro ha partecipato a un’edizione di questo reality). Avrai dimostrato di essere diversa, bene così.
Devo ricordarti io che a L’isola dei famosi c’era pure Aldo Busi, lo scrittore italiano più importante degli ultimi decenni? E tu hai forse qualcosa da perdere? Hai un’opera alle spalle, cose così? Certo, non hai tutti i torti a volerti rifiutare di sentirti giudicata sotto i riflettori, a vent’anni, in mezzo alla porcheria televisiva (che più porcheria non si può). Ma vedila come una ricerca sul campo, un assaggio. Molta di quella gente bazzica le passerelle, i red carpet, finisce nei tabloid, magari fanno dei film o delle pubblicità del caffè. Molta di quella gente è la malta del mondo in cui vorresti entrare. Persino tuo padre, che può dirsi tranquillamente sopravvissuto ai riflettori televisivi – lo stesso che nel 2019 ti portò a Live non è la D’Urso, ricordi? – può sfuriare in mezzo al cast de La pupa e il secchione senza per questo smettere di scrivere dei libri interessanti e, soprattutto, intelligenti (te ne dico due, che sicuramente avrai letto: Il punto di vista del cavallo e Davanti all’immagine). Perché non tu allora? Aspettiamo i tuoi libri, le tue sfilate, i tuoi vestiti. Aspettiamo il tuo successo, continuando a domandarci se non sia facile sputare su certe possibilità quando si è figli di Sgarbi.