Fate l’amore con il sapore. Ricordate quella pubblicità nella televisione la mattina? Appena svegli le immagini del bianco e dolce yogurt trasmesse sullo schermo a tubo catodico e gli altoparlanti gracchianti come le cornacchie che svolazzano nel cielo gelido là fuori. Lo sfondo blu dello spot e tutto il resto erano un po’ come un balsamo caldo in una mattina fredda d’inverno. Il canto del caffè che sale su per la moka, il suo profumo nell’aria e lo spot dello yogurt Muller in sottofondo, “fate l’amore con il sapore”. Uno yogurt particolarmente dolce rispetto all’immangiabile yogurt greco, tanto amato dai salutisti, un sapore vellutato accompagnato da una vaschetta di cereali coperti di cioccolata. Che spettacolo. Ma poi “Muller”, un nome così cacofonico e duro, teutonico, trasformato da qualche geniaccio del marketing in un suono morbido e avvolgente. Muller, però, non è solo il marchio di una società tedesca che produce yogurt, ma il cognome del suo patriarca, Theo Muller, nato ad Aretsried, nel cuore pulsante della Baviera, oggi ha ottantacinque anni e ben nove figli da chissà quante mogli. No, sono solo due, le ha messe entrambe a dura prova. Patriarca nel vero senso della parola.
Inizia che di dipendenti ne aveva 4, sino ad arrivare a 33mila circa. Un impero che oltre allo yogurt si è espanso in altri settori, come quello della ristorazione, ma pure nel mercato ittico e nei cibi preconfezionati e insomma con controllate un po’ in tutta Europa e non solo, un impero esteso in più di 80 nazioni dalla Polonia ad Israele, ma pure la Cina. Un vero e proprio Reich! E’ un’abitudine prettamente tedesca quella di espandersi, ma non crediate lo facciano apposta, è proprio nel loro Dna. Sono tutti biondi con gli occhi azzurri. Ultimamente, infatti, il patron Muller quando si espone ai flash dei fotografi e alle domande dei giornalisti – una volta, come riporta il Corriere, ne prese a cazzotti uno – lo si ritrova in hotel di lusso tra stucchi e oro alle pareti e calici di Champagne, attovagliato con una bella signora di nome Alice Weidel. Sì, proprio lei, la biondissima e graziosa Alice Weidel di Alternative für Deutschland. In tanti paesi il signor Muller è boicottato per il suo sostegno politico verso Afd. Però è un po’ come se il signor Ferrero della Nutella venisse boicottato perché, dalla sua Alba dorata in Piemonte, presenziasse alle manifestazioni di Fratelli d’Italia che ora è al governo. Ma no, non è esatto come ragionamento. Sarebbe più appropriato il paragone con un ipotetico Ferrero che si attovaglia con il capo di Casa Pound Di Stefano. Una scena decisamente meno pittoresca e vagamente omoerotica. Al posto di Di Stefano potremmo sostituirvi Roberto Vannacci, il generalone. Vabbé, ma il tema non è qui il signor Ferrero né Vannacci. Il tema è che qui in Italia, in fin dei conti è dai tempi delle commedie di Alberto Sordi, di Ugo Tognazzi che il fascismo, da sconfitto nella seconda guerra mondiale, è stato ridotto a macchiette e personaggi indimenticabili. In Germania chissà se è proprio la stessa cosa. A loro è andata proprio male perché in fondo, se la sono cercata. Potevano pure risparmiarselo l’Olocausto no?
“Fate l’amore con il dittatore”, un po' vien da ridere. Alla fine, se la svastica o faccetta nera sortiscono un effetto comico verso i più e non vengono più prese sul serio è perché Mussolini tutto sommato è stato appeso a testa in giù in Piazzale Loreto e la Germania rasa al suolo, divisa in due, disarmata e poi imbrigliata nella Ceca, nella Cee, nell’Ue e bla bla bla. Da un punto di vista di psicologia collettiva sarebbe curioso comprendere perché ci viene da ridere quando ripensiamo al trauma del fascismo e del nazismo. Boh. Ad ogni modo guardatevi qualche foto del signor Muller al suo ottantacinquesimo compleanno. Se non sapessimo che si tratta di un estremista di destra probabilmente ci verrebbe da sorridere lo stesso. Flute di Champagne tra le dita, frac nero e papillon rosso, il faccione pacioccoso, una pelata adorabile, la chierica di capelli canuti, quegli occhietti piccolini e giocosi da nonnino, le guanciotte arrossate per il troppo vino bevuto. Non so voi, ma a me uno così somiglia ricorda tanto un piccolo vecchietto con la faccia simile a Winnie The Pooh al quale stringere le guanciotte tra le dita. Uno così che tira un cazzotto ad un fotografo dev’essere uno spettacolo. Uno così che dà l’endorsement a quei dipendenti che osteggiano Greenpeace e le sue manifestazioni anche lì dev’essere una scena da ridere, soprattutto se ci immaginiamo tutto in lingua tedesca. Ainz vainz trainz! Ma poi dai, immaginatevelo così il sior Theo Muller, un vecchietto miliardario che beve quintali di birra insieme ai neonazisti della Baviera, agli altri industriali che come lui sono di estrema destra e che intona canti nostalgici ubriaco. Chissà che esperienza dev’essere. Poi siamo tutti d’accordo che il nazismo è una brutta cosa. Già solo ripeterlo risulta comico. Secondo un recente studio statistico condotto dall'Università di Brandbridge Low River, i bambini compresi tra gli 8 e i 12 anni a cui viene mostrata una svastica, viene da ridere. Lo stesso vale per quei bambini a cui si mostra un’immagine del Duce. A tutti quei bambini, poi, piace tanto lo yogurt Muller, dicono che rispetto allo yogurt greco è dolce e poi ci sono quelle praline al cioccolato che sono molto buone. Il cioccolato tedesco è molto buono, allora magari anche i tedeschi sono buoni. Mia nonna mi raccontava spesso che quando era piccola e c’erano i soldati tedeschi, alcuni di loro le regalavano delle tavolette di cioccolato – che lei non aveva visto mai per la povertà assoluta in cui viveva da quando era scoppiata la Guerra Mondiale - e mi diceva “i tedeschi con noi erano buoni, come la cioccolata”. Non tutti i tedeschi dovevano essere cattivi allora. Chissà che non esistano nazisti buoni pure oggi, tipo il signor Muller, che invece di tavolette di cioccolato - quando la Germania si sarà riarmata, l’Unione Europea implosa, e l’Europa tutta sottomessa all’ennesima guerra mondiale, gli ebrei ancora una volta perseguitati questa volta insieme ai maranza, oppure proprio dai maranza arruolati nelle nuove SS – distribuiranno ai popoli vassalli vaschette di yogurt Muller. Ovviamente si scherza signori e signor Theo Muller, non ve la prendete, soprattutto non pensate di denuciarci, lo sappiamo che non siete dei nazisti. Il nazismo è morto e sepolto e quelli di Afd tutto sommato sono un po’ come quelli di Fdi quando stavano ancora tra i banchi dell’opposizione: dei pericolosi estremisti di destra che poi si sono trasformati in “di estremo centro”. Però boh, chissà perché i nazisti di Germania mettono più inquietudine rispetto ai macchiettistici fascisti d’Italia. Forse perché Hitler aveva il micropene, o forse per qualche altra ragione. Mentre cercate una risposta, mi raccomando, “fate l’amore con il dittatore!”.