Milano Fast and Furious. A quanto pare, durante la notte le tangenziali e l’autostrada della metropoli meneghina si trasformano in circuiti impropri dove c'è chi gareggia in maniera forsennata con la propria automobile, destreggiandosi tra manovre azzardate e sorpassi folli. Il profilo Instagram Milanobelladadio, il principale account social che segue le vicende del capoluogo lombardo, ha postato alcuni spezzoni dei filmati pubblicati in rete di quelle che si rivelano essere delle vere e proprie gare clandestine tra automobilisti. In questi filmati, precedentemente pubblicati da un altro profilo social (milanodragteam), è possibile assistere ad alcuni dei momenti salienti delle corse, tra sorpassi definibili potenzialmente “suicidi” (ma purtroppo anche e soprattutto omicidi), e le riprese al quadro strumenti delle auto, diverse auto, che mostrano limpidamente le velocità toccate dalle vetture. Si arriva addirittura ai 270 km/h nelle sfide uno contro uno e negli inseguimenti tra le strade milanesi. La polemica, vista la condotta rischiosa di questi automobilisti, è a dir poco inevitabile, e nei commenti sotto il post di Milanobelladadio i toni si sono accesi…
“Bolidi lanciati a 270 km all’ora sulle tangenziali e autostrade di Milano e dintorni. Gare di velocità uno contro uno e inseguimenti nel traffico”, recita la descrizione sotto il video pubblicato su Instagram che ha il solo scopo di informare, o meglio ancora di denunciare quanto accaduto. “La guida troppo veloce - continua Milanobelladadio - è il comportamento più sanzionato su strada, quasi il 40% del totale. Nel 2022 oltre 3mila persone hanno perso la vita in incidenti stradali”. E infine il “non imitare le azioni di questo video”. Il messaggio è chiaro: “Non correre. Se guidi veloce e spericolato in strada non sei un figo, sei uno sfigato. Per correre c’è la pista. Se hai assunto alcolici, droghe o non sei troppo stanco, non guidare”. Nonostante la netta denuncia via social, però, nei commenti del post è scoppiata la polemica. Alcuni profili, infatti, sembrerebbero voler giustificare in qualche modo gli automobilisti che hanno dato vita a queste gare clandestine, anche se a prevalere sono i messaggi di condanna del gesto.