Che bello non dover fare nemmeno fatica. Quando la boiata deflagra così, in tutta la sua improvvisa potenza, e resta là a scintillare, non nascosta e in piena vista. Viene da sentirsi quasi Oppenheimer di fronte alla riuscita del Trinity test. Iersera, martedì 27 febbraio, Fedez è intervenuto a un convegno torinese, tema giovani e salute mentale. Di fronte a un pubblico di ragazzi, Federico Lucia ha pontificato per 40 minuti abbondanti, senza la supervisione di qualcuno realmente titolato a trattare la materia, di benessere psico-fisico e affini, lanciando i proprio proclami ripresi dalla stampa nazionale come se a parlare fosse un redivivo Sigmund Freud. Tra le infinite corbellerie acchiappaclick che ha infilato una dietro l'altra come stesse realizzando un bracciale di perline, eccolo detonare la più potente: "Questa generazione è la cavia dei social. Andrebbero studiate le ripercussioni psicologiche, psichiatriche e sociali degli stessi social network, ma oggi ci sono pochissimi studi. Per questo siamo cavie". In buona sostanza, si inc*la da solo tramite un complesso sistema di parole a vanvera. Instagram e compagnia alla lunga o alla corta potrebbero di certo avere ripercussioni su ognuno di noi - e non solo sui giovani, ma fa ridere che a tuonare contro quei cattivoni dei social sia proprio lui, il reuccio di Ig, l'uomo con oltre 14 milioni di follower e che proprio su questi sciagurati follower ha costruito il suo impero mediatico. Anche perché vorrete mica venirci a dire che sia ancora un rapper...
Sarebbe roba da gesto dell'ombrello coatto, invece tutti sonnecchiano e si limitano a riportare le dichiarazioni di Federico Lucia, l'oracolo che ci meritiamo. Come è bravo Fedez, quanto è sensibile! Sì, certo. Ci sarebbe solo da capire dove fosse tutta questa "sensibilità" mentre per anni ha costruito la propria immagine, e quella dei Ferragnez, con infinite storie Instagram quotidiane, da compulsione sia per lui che per gli sciagurati follower che tiene. Li ha usati come "cavie"? Eccome! Marchette, pardon #adv, sponsorizzazioni dei suoi fetidi tormentoni estivi, dei podcast, di qualunque beverone gli fosse venuto in capa di mettere sul mercato, dei brand che ha appiccicato addosso ai figlioletti Leone e Vittoria fin da quando erano poco più che prime ecografie. E oggi ci viene a dire che le ripercussioni che i social potrebbero avere sulle nuove generazioni (perché di quelle "vecchie", ovviamente, sticazzi) sarebbero da studiare seriamente? Lui le ha già studiate seriamente. Ci ha fatto i milioni.
Non che ci sia qualcosa di male, ognuno campa come può con quello che ha. Ma che ora Fedez venga a farci la morale sull'utilizzo smodato di Instagram e compagnia è una barzelletta. Fossimo a LOL, ci metterebbe fuorigioco prima ancora di terminare la frase. Nel mondo reale, quello in cui purtroppo invece ci tocca vivere, non possiamo che prendere atto della sconfitta.
La sconfitta di non certo una singola generazione che prende per oro colato le parole di un personaggio dalla enorme eco mediatica che pontifica di salute mentale senza alcun titolo per farlo. Fedez ne parla, da solo proprio come piace a lui, dall'alto del fatto di aver assunto psicofarmaci nella vita. E basta. In una realtà meno agghiacciante, Federico Lucia sarebbe stato piazzato sul manifesto del convegno, certo, avrebbe partecipato al panel, sicuro, insieme però a gente esperta, laureata in materia, autorevole. Invece, l'autorevolezza oggi viene concessa - e riconosciuta - in mera virtù dei K. Ha 14 milioni di follower? Alla prossima conferenza di fisica quantistica, non può certo mancare. E così colui che dovrebbe fungere solo da specchietto per le allodole, colui che è soltanto uno specchietto per le allodole di professione, diventa protagonista, luminare, forse santo, magari pure messia. Ma de che?
È anche così, normalizzando cotanto cortocircuito, che diventiamo "cavie". "Cavie" asservite a un potere che non esiste nella realtà fattuale, ma che è il più forte di tutti, hic et nunc. Tanto che nemmeno la politica sembra riuscire a prescindere dai Ferragnez. E chi sono i Ferragnez? Cosa sanno fare? Sanno essere ricchi, bisticciare, smarchettare a più non posso per avere roba gratis. Un gigantesco mercato del pesce che abbiamo lasciato divenire centrale perfino nell'ambito del dibattito intellettuale, politico, sociale. Ogni giorno vediamo le migliori menti delle nostre generazioni impegnatissime a redigere editoriali sulla crisi di coppia, pardon di Stato, tra sti due. Su che fine farà il cane Paloma, andrà con "mamma" o con "papà"? Intervista a divorzista esperto nell'intricato ramo della cucciologia. Roba che non si vedeva dai beati tempi in cui Berlusconi si portò a casa il barboncino Dudù. Si scrive su ogni più inutile sfumatura, reale o supposta, delle loro vite, sui bei messaggi che alle volte mandano perché chi gli cura la comunicazione decide improvvisamente di mettersi al lavoro per esempio scrivendo che "La salute mentale è importante". Fedez ripete la frasucola e diventa eroe nazionalpopolare. Perché, appunto, siamo un Paese di santi, navigatori e "cavie". Tra tutte le rogne che tiene, questa è proprio l'ultimissima di cui Federico Lucia può lamentarsi oggi come oggi. Anche perché è l'unico motivo per cui ancora esiste. Per quanto tempo, si vedrà.