“Un galantuomo. Un governatore che ha lavorato molto bene in Liguria, ha creato opportunità di lavoro”, queste sono le parole di Flavio Briatore, parole indirizzate all’attuale presidente ligure Giovanni Toti, adesso agli arresti domiciliari con l’accusa di corruzione. Si tratta di un vero e proprio sisma giudiziario che ha scosso una regione intera, e non solo, e che rischia di avere delle conseguenze terribili sia a livello politico e che umano. Mr. Billionaire, che si dice “amico da circa vent’anni” con Toti, ha commentato la situazione in un’intervista rilasciata a Hoara Borselli de Il Giornale. L’imprenditore, che quest’estate porterà il Twiga a Ventimiglia, ha ammesso di essere sotto choc, tant’è che “appena ho letto - dice alla giornalista - la notizia ho pensato che fosse uno scherzo. Non riconoscevo in quello che dicevano di lui la persona che conosco da sempre. Ero in macchina, in autostrada. Mi dirigevo a Ventimiglia dove insieme a Toti avrei dovuto tenere la conferenza per presentare alla stampa l'apertura del mio nuovo ristorante”. Ma il businessman di Verzuolo non si ferma soltanto alle sensazioni, ma scava sempre più nel merito della questione, affermando che “credo si tratti di un arresto elettorale. Il Gip da cinque mesi ha in mano questa pratica. Perché proprio oggi alla vigilia delle elezioni europee? [...] Un arresto mirato a danneggiare la reputazione della destra. Purtroppo i giudici hanno un potere enorme e fanno quello che vogliono. Guido Crosetto aveva ragione quando prevedeva un’offensiva della magistratura contro il centrodestra”. Ma si tratta veramente di una congiura ai danni di Toti?
Ovviamente ci troviamo ancora nel campo delle sole accuse, nulla di certo. Ma Briatore, nonostante sembri convinto dell’innocenza di Toti, parla da persona che in passato ha subito sulla sua pelle ciò che lui chiama una “persecuzione giudiziaria”; per questo dice che se un politico “viene massacrato dalla giustizia può non riprendersi più. Anche se viene poi assolto come il più delle volte capita, ha la vita e la carriera rovinate per sempre [...] Io sono stato messo molto in difficoltà dalla persecuzione giudiziaria che mi ha travolto. Vede - dice alla Borselli -, quando vieni attaccato, rinviato a giudizio, condannato [...] Se non sei forte ti rovinano”. Infine, Briatore spera che “questa brutta vicenda si risolva in fretta e lui possa tornare a svolgere il suo lavoro da Governatore [...] La Liguria - continua - era quasi abbandonata prima di lui, ora è una straordinaria ed efficiente realtà che è sotto gli occhi di tutti. Non dimentichiamo quanti posti di lavoro ha creato. Ma in Italia purtroppo è sempre così [...] Se riesci bene in ciò che fai ti massacrano, vogliono vederti finito [...] L’importante è farti fallire o farti perseguire da qualche magistrato”. La soluzione a questo problema? “È indispensabile separare le carriere - afferma Briatore -. Una riforma che va fatta in fretta”. Comunque sia, questo scandalo non fermerà l’imprenditore dai suoi affari: “A metà giugno - conferma - apriremo il Baia Benjamin. Invece di spingere gli italiani ad andare a Monaco, voglio che da Monaco vengano in Italia e creare un forte indotto”.