Continuano le indagini della guardia di finanza di Torino sul caso dell’eredità Agnelli della presunta residenza fittizia in Svizzera di Marella Caracciolo, moglie dell’Avvocato, nei suoi ultimi anni di vita. A questo cavillo si lega a cascata e in modo indissolubile, tutta una serie di altre questioni, legate soprattutto agli eredi, ovvero i fratelli John, Lapo e Ginevra Elkann, e alla figlia “diseredata” Margherita Agnelli. Ed è stata proprio quest’ultima a far partire tutto l’iter che adesso sembra far tremare la royal family dell’industria (automobilistica e non) torinese. Le indagini vanno avanti da tempo, mesi e mesi di novità e di nuovi dubbi, e adesso è tempo di altri dettagli esclusivi: “Dalla ricostruzione delle spese mediche di Marella Agnelli - rivela Gianluca Paolucci de La Verità - arriva un nuovo punto a favore dell’ipotesi di una residenza fittizia della vedova di Gianni Agnelli avanzata dalla procura di Torino”. Tutto, quindi, si lega ai resoconti dei pagamenti di Donna Marella, tant’è che “la guarda di finanza - si legge sul quotidiano - sta analizzando i dati dello spesometro, incrociandoli con la documentazione sequestrata nel corso delle perquisizioni, per arrivare a una ricostruzione puntuale delle spese sostenute in favore” della Caracciolo. “Si tratta - continua Paolucci - delle spese sostenute nel 2018, quando a carico di Marella sono risultate fatture per circa 180.000 euro. Una cifra, secondo l’accusa incompatibile con la presenza della donna in Italia per meno di 183 giorni, come prevede la legge per poter pagare le tasse in un altro paese”. Inoltre, da altri documenti sequestrati, questi redatti dalla segretaria personale della signora, “emerge come nel 2018 la donna abbia trascorso nelle residenze italiane […] un totale di 227 giorni tra gennaio e dicembre. Mentre all’estero i giorni registrati […] sono stati 138, peraltro non solo in Svizzera”. E questo, con tempistiche variabili, vale anche per tutti gli altri anni, tranne per il 2017. Un dettaglio che porta a pensare anche a un altro caso molto più recente…
Il pensiero, infatti, va alla ospedalizzazione avvenuta solamente le scorse settimane di Flavio Briatore al San Raffaele di Milano dove, a seguito di un semplice controllo di routine, gli è stata riscontrata la presenza di una massa tumorale benigna al cuore. Quindi l’intervento tempestivo nella clinica meneghina, che ha suscitato non pooche critiche. Mr. Billionaire, infatti, ha deciso di parlare apertamente di quanto accadutogli, attirando numerose critiche: residente a Monte Carlo ma si cura in Italia? A queste, l’imprenditore ha deciso di rispondere durante un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, in cui ha affermato che “per curarmi a Milano ho pagato, non l’ho fatto gratis. E l’ho scelto perché pur avendo vissuto in America, a Londra, in Francia, il livello degli ospedali italiani resta il più alto”. Ma ha detto anche che le tasse “le pago anche in Italia, esattamente come le pago in tutti i Paesi nei quali ho delle attività”. Mi sono trasferito a Monte Carlo dieci anni fa, ma in Italia non vivo da 40 anni: da allora non ho più un conto corrente italiano! A Monaco ho 350 dipendenti, a Londra 200, li ho a Riad e a Dubai. In Italia spero di poterne assumere presto altri”. Infatti, a essere sinceri, tra i due casi esiste una differenza abissale. La convalescenza di Briatore avvenuta a Milano con la sua ex moglie Elisabetta Gregoraci sempre al fianco, è durata appena dieci giorni; dopodiché il businessman di Verzuolo ha fatto immediatamente ritorno nel Principato. Insomma, un numero che non si avvicina per nulla a quel 183 ripetutamente contestato alla Caracciolo, e soprattutto ai suoi eredi. E visto che in questo caso Flavio è nel giusto (o comunque non pare essere "legalmente" attaccabile), occorre tornare sul caso Agnelli...
Paolucci, infatti, su La Verità sottolinea anche come “la residenza fittizia di Marella è tassello fondamentale per i reati contestati dalla procura di Torino a John Elkann e ai fratelli Lapo e Ginevra. A partire dalla truffa ai danni dello Stato per aver omesso nella dichiarazione dei redditi di Marella di 734 milioni di dollari custoditi all’estero […] che hanno prodotto circa 30 milioni di euro di profitti all’anno”. Come finirà questo caso ancora non è dato saperlo, ma di sicuro il dominio di Jaki sugli affari di famiglia adesso sembra scricchiolare come non mai.