“Per comprarti la Lamborghini ce n’è di strada da fare. La fortuna non esiste, la fortuna è una cosa che tu crei”. Si apre così, con le parole di Flavio Briatore l’ultima puntata del 16 luglio di “2046 podcast”, il programma di Fabio Rovazzi e Marco Mazzoli che immagina la fine del mondo e la distruzione della terra nel prossimo futuro. Gli ospiti sono infatti Flavio Briatore e Renzo Rosso, due fra i più importanti e chiacchierati imprenditori italiani e i temi discussi spaziano dal cambiamento climatico al mondo del lavoro, il cibo e la sostenibilità, fino al mondo della politica, anche estera, con l’attualissimo dibattito su Biden versus Trump. Nella rituale domanda d’inizio “Cosa ci aspetta in futuro, nei prossimi 50 anni?”, Briatore auspica che la lo sviluppo tecnologico possa aiutare per combattere “virus e malattie”, sperando che “i nostri ragazzi siano sani e facciano una vita sana” rivelando un inedito lato paterno, aggiungendo poi che proprio suo figlio, Nathan Falco, è, come i suoi coetanei, più coscienzioso della media sul tema dell’ambiente “mio figlio quando vede un bicchiere di plastica in mano lo prende, lo mette in tasca e lo butta via”. Eppure, parlando di cibi “sostenibili” e plant based, il patron del Billionaire non è altrettanto entusiasta ed esclama: “La bistecca di plastica spero di non vederla” e le cose plant based “fanno schifo”, con lo sgomento Marco Mazzoli che rivela invece di seguire una dieta vegana.
Proprio a proposito del mondo della ristorazione si parla poi di Crazy Pizza, fra le attività di Briatore che commenta: “Abbiamo creato Crazy Pizza un anno e mezzo fa. In Italia ci saranno dieci milioni di pizzerie, e poi ci sono quelli di Napoli che urlano…”. In che senso? Viene da chiedersi? Forse non gli stanno simpatici i napoletani? Ma i conduttori sorvolano e si passa a parlare piuttosto di come Briatore si lanci in diverse attività di business. “La gente non vuole rischiare, preferisce rimanere nella sua bottega. Noi imprenditori (invece) ce la giochiamo sempre” commenta infatti il diretto interessato, che però sulla gestione dei suoi dipendenti nei suoi locali si mostra molto meno flessibile: mariti, mogli e fidanzati, non devono mai lavorare insieme “non voglio che ci siano fidanzati, perché il lavoro è lavoro, se la tua fidanzata lavora con te a me non va bene” esclama il patron del Twiga un po’ “severo”. Una vera e propria strategia, la sua, in cui i rapporti personali, relazioni e amicizie, devono stare fuori dalle sue società, anche perché sugli amici sul lavoro aggiunge “se fossi povero e disperato non sarebbero amici questo è sicuro”.
Che dire allora della politica estera? Alla fatidica domanda “Trump o Biden?” Briatore sogghigna “due disastri” dove Joe Biden viene definito come “un rincoglionito” e Trump come un “matto”. Certo, non che gli si possa dare torto, ma, dovendo scegliere fra i due, vista anche la pregressa amicizia col tycoon, Briatore afferma “tra i due scelgo sicuramente Donald”. E i politici nostrani allora? “I veri evasori fiscali son loro, perché (i soldi) li buttano via” commenta, aggiungendo una sorta di frecciatina: “Quando parlano di evasione fiscale: intanto loro comincino a non buttarli via (i soldi) e vedi che i miliardi si fanno. Dobbiamo pensare di più agli altri: alzare gli stipendi, perché è la cosa più difficile che puoi fare è mantenere la famiglia” dimostrando un’insolita visione altruista e sensibile ai bisogni delle famiglie. Insomma, un’intervista a tutto tondo e un Briatore schietto e sincero, che in quest’occasione ha rivelato un suo lato “sensibile”, soprattutto sui giovani e i lavoratori, perlomeno a parole.