L’attentato a Donald Trump durante un convegno dei repubblicani per la corsa alla Casa Bianca ha scosso il mondo intero. Ma come è stato possibile? E se quella pallottola invece dell’orecchio avesse centrato in pieno la testa del taycoon? Beh, in quel caso, commenta Flavio Briatore, “sarebbe morto. Il proiettile gli avrebbe trapassato il cervello. È già successo. Con Lincoln, con John Kennedy. Non deve più succedere”. Mr. Billionaire, fresco di ritorno in Formula 1 con l’Alpine (Renault) e dell’apertura del Crazy Pizza a Forte dei Marmi, ha voluto quindi raccontare il suo rapporto con l’ex, e forse anche futuro, presidente degli Usa con cui, assicura, c’è “una grande amicizia”. L’imprenditore piemontese, nella sua intervista rilasciata a Hoara Borselli de il Giornale, ha rivelato pure che, con Trump, “ci vedevamo molto spesso. Ma anche adesso ci sentiamo almeno due volte al mese e poi ci vediamo spesso a New York”. Ma tra i due cosa c’entra The Apprentice, al Formula 1 e Silvio Berlusconi?
Riguardo all’attentato in Pennsylvania, il businessman di Verzuolo ha ammesso di aver “subito pensato ai fratelli Kennedy. Alla loro tragica fine. Al vizio degli americani di sparare ai presidenti e ai candidati alla presidenza”, ma anche che “la bonifica dei tetti doveva essere stata fatta prima”. Inoltre, tornando sul loro rapporto, Briatore ha rivelato che “(Trump, ndr) mi aveva nominato suo rappresentate in Europa per The Apprentice, il talent show per imprenditori che ha avuto un successo incredibile in tutto il mondo e che avevo già fatto” e anche di averlo sentito “giusto due settimane fa […] Mi ha chiesto di andarlo a trovare nella sua casa di Mar-a-Lago, in Florida. Però il vero motivo della chiamata era comunicargli che per il mio nuovo impegno in Formula 1 avrei dovuto rinunciare all’incarico che mi aveva affidato”, è questo il motivo che spinto la Rai a cancellare il programma? Sarà pure un amico, ma Donald rimane sempre un candidato per la Casa Bianca nelle file dei repubblicani. E a proposito delle prossime elezioni, secondo Briatore l’attentato cambierà le sorti delle elezioni, visto che, ha detto alla Borselli, “gli americani adorano gli eroi. E Donald è un eroe. Basta vedere come ha reagito a questo attacco […] È un leader – ha sottolineato l’imprenditore italiano –. Come lo era Berlusconi”. Non solo politico, amico e taycoon, ma a quanto pare anche un uomo di pace. Infatti, per Briatore “se Trump fosse stato il presidente degli Stati Uniti, difficilmente ci sarebbe stata la guerra in Ucraina. Difficilmente ci sarebbe stato il ritiro dall’Afghanistan in quel modo pasticciato. La verità – ha concluso mr. Billionaire – è che avere un presidente americano forte, di carattere come Trump è un vantaggio per tutto il mondo”.