Pochi giorni fa è stata ufficializzata la nuova denominazione dell’aeroporto di Milano Malpensa, dedicato ora all’ex leader di Forza Italia e fondatore di Mediaset Silvio Berlusconi. “Voleremo dal Silvio Berlusconi al Falcone Borsellino”, si ironizzava infatti sul web, ma neanche il tempo di confermare la designazione, che lo scetticismo, le critiche e le polemiche, da destra e sinistra, hanno scatenato web, giornali e opposizioni. Dopo la petizione per fare ricorso al Tar dei giovani democratici che ha raccolto, ad ora, circa 130mila firme, e il presidio davanti al Palazzo della Regione Lombardia di ieri, 15 luglio, organizzato dal Pd, a cui hanno aderito anche M5S e Avs, si aggiunge però una critica assolutamente inaspettata e improbabile: quella di Mario Giordano. Il giornalista e conduttore, storico volto Mediaset, ha infatti espresso la sua opinione sul “delicato” tema nella sua rubrica su La Verità dicendo che, secondo lui, dedicare l’aeroporto al Cavaliere “ha riacceso toni violenti nei suoi confronti che forse si potevano evitare” aggiungendo anche che “chi ha letto il bel libro di Paolo Del Debbio con l’inedito del Cavaliere che in punto di morte parla di amore, patria, libertà, democrazia, sa che forse sarebbe stato meglio continuare a ricordarlo così, senza astio e faziosità”, arrivando a definire la proposta della Lega dell’intitolazione come un “gesto che ha finito per riversare sulla sua memoria scomposti e immeritati veleni”.
Un fulmine a ciel sereno dunque, e una dichiarazione inaspettata, soprattutto nel momento in cui l’associazione dell’aeroporto meneghino al Cavaliere, viene definito persino come una “faziosità”. Del resto negli scorsi giorni era emerso che anche Forza Italia e la famiglia Berlusconi non erano “preparati” alla proposta di Salvini, dato che - pare - non erano stati avvertiti, era si era quindi creato un po’ di scompiglio. Insomma, anche se si parla solo di un nome - un’aggiunta alla già presente dicitura “Milano Malpensa”, che nulla cambia nell’applicazione pratica, dato che la sigla dall’aeroporto rimarrà sempre e comunque “MXP” - questa dedica più che un omaggio, sta creando solo caos. Se negli Stati Uniti esiste da oltre cinquant’anni l’aeroporto di JFK, in Francia quello di Charles de Gaulle, a Parigi, che di certo non sono stati dei santi in tutte le loro gesta, perché l'aeroporto di Silvio Berlusconi proprio non va giù? Sia chiaro, non s’intende paragonare Berlusconi a Kennedy, né tantomeno a De Gaulle, ma piuttosto vien da chiedersi, se davvero non sia possibile fare pace con la storia del proprio Paese.