“Che ci fa lei alle donne, onorevole Fassino?”, domanda nella sua cartolina Mario Giordano rivolgendosi a Piero Fassino, accusato di furto di un profumo in aeroporto. Infatti, dopo le polemiche e l’indignazione degli scorsi giorni, ora si è passati all’ironia. E alle ipotesi sulla destinataria di quello Chanel. “Lei ha assicurato che la donna cui era destinato il furtivo dono è sua moglie, la gelosissima Anna Serafini, ex parlamentare. E noi non abbiamo motivo di dubitare anche se sappiamo che lei, ex ministro, ex sindaco, più longevo segretario post comunista (sei anni in carica), ebbene: lei non è sempre sincero”. Ancora Giordano, sempre sulle pagine de La Verità, ricorda un episodio in cui Piero Fassino avrebbe mentito: “Nel 2014 per esempio quando da sindaco di Torino (juventino) andò allo stadio Filadelfia, cuore della storia granata, la accusarono di aver mostrato il dito medio ai tifosi”. Fassino, da parte sua, negò l’accaduto: “Poi uscì il video che la sbugiardò. Un po’ come adesso all’aeroporto: ‘Ho messo il profumo in tasca perché avevo il telefonino i mano’, ha giurato. Chi ha visto le immagini dice che il telefono in mano non ce l’aveva”. Sono legittimi i dubbi, sembra suggerire Giordano, sulla destinataria dichiarata del profumo. Nella “cartolina”, infatti, il giornalista sottolinea come la carriera politica di Fassino sia da sempre legata alla sua fama di “tombeur de femme” e ai rapporti, spesso conflittuali, con altre donne: “Negli anni Ottanta, per esempio, da dirigente Pci si scontrò sull’ecologia con una giovane Livia Turco, facendola scoppiare in lacrime. ‘Chiudete la porta e lasciatela piangere’, disse burbero. Da quel momento non ha mai smesso di sostenerla”. E ancora: “Anni dopo, da sindaco di Torino, incontrò in Comune una giovane consigliera d’opposizione, Chiara Appendino: ‘Si candidi lei e vediamo se la votano’, la sfidò con una delle sue celebri profezie. Da quel momento Chiara Appendino non ha smesso di ringraziarla”.
Per Giordano, quindi, non è trascurabile la passione dell’ex sindaco di Torino per il genere femminile, “Infatti tutte le sue passioni si declinano così: la Juventus, la banca (‘Abbiamo una banca’), la donna cui regalare lo Chanel afferrato in aeroporto…”. Restano i dubbi sull’identità della donna che avrebbe dovuto ricevere la boccetta. E questo, ovviamente, diventa un simbolo della futura parabola politica di Fassino: “Nonostante le bugie, però, caro Arsenio Fassin, noi siamo con lei perché ci sono tanti modi per giocarsi un’intera storia politica, ma giocarsela da donna non è da tutti”. Davvero, sembra chiedersi Giordano, è “l’inevitabile coronamento della sua carriera”?