Ok, il ritorno, il terzo nella sua carriera, di Flavio Briatore in Formula 1 non è più una novità. Se ne parlava ormai da settimane, e l’annuncio ufficiale ormai è stato lanciato giorni fa. Ma adesso si viene a sapere che dietro la chiamata della scuderia francese Alpine, del gruppo Renault, all’imprenditore piemontese, si cela una vecchia conoscenza. Già, dietro a questa grande ricomparsa di mr. Billionaire nel paddock, che da molti è stata considerata un grande scandalo, ci sarebbe proprio Bernie Ecclestone. Ex direttore della Formula One Management (Fom), britannico e prossimo agli novantaquattro anni. A quanto pare, stando a quanto dichiarato dall’anziano imprenditore al quotidiano svizzero Blick, Luca De Meo (amministratore delegato di Renault) avrebbe lo avrebbe chiamato quasi sull’orlo della disperazione. “Abbiamo parlato a lungo. Era disperato poi è uscito il nome di Briatore. Abbiamo subito convenuto che, in una situazione confusa come quella che sta affrontando il team, sarebbe servito un uomo d’azione, un bandito tra gli angeli. Del resto – scherza l’inglese – ci sono già troppi santi in Formula 1” (fonte la Gazzetta dello Sport). E chi accusa Briatore per i suoi vecchi scandali?
Nei giorni successivi all’annuncio del businessman di Verzuolo in F1, infatti, in molti hanno rispolverato le polemiche relative al passato di Flavio nel circus, soprattutto riguardo lo scandalo del 2009 del cosiddetto “crashgate” che gli valse addirittura la radiazione. Per esempio Damon Hill, ex campione del mondo del 1996, è arrivato ad affermare che Briatore “non si preoccupa delle regole. È così che si è messo nei guai”, affermando di essere molto preoccupato per la F1. Tanti altri, però, da Fred Vasseur (team principal di Ferrari) a Bruno Famin (team principal di Alpine), incluso Toto Wolff, hanno spezzato una lancia a favore del tanto discusso imprenditore italiano. E poi c’è Ecclestone, secondo cui “la grande forza di Flavio – si legge sempre sulla Rosea – è sempre stata non andare troppo per le lunghe nelle discussioni, fare e pensare in grande, non hai bisogno di amici in Formula 1, hai solo bisogno di successo”.