Chi si occupa di scena del crimine sa che le coincidenze non esistono in fase investigativa. Così come non esiste il delitto perfetto. Al massimo, l’indagine imperfetta. Ma che non era questo il caso ve lo avevo detto da tempo. Gli uomini del dottor Paci hanno fin da subito privilegiato non solo il dato scientifico, ma anche quello dell’investigazione tradizionale. Per far sì che da quest’ultima emergesse un qualcosa in grado di validare e circostanziare il primo. Per dirla in modo semplice, per far sì che la presenza del senegalese sulla scena del crimine fosse inattaccabile. Difatti, sappiamo che il corpo senza vita dell'infermiera settantottenne era stato rinvenuto la mattina dopo dalla nuora Manuela Bianchi tra le due porte tagliafuoco che separavano il garage dalle abitazioni del condominio di via del ciclamino a Rimini. Nuora che non solo non aveva riconosciuto Pierina Paganelli, ma che anziché chiamare i soccorsi aveva allertato proprio il vicino Louis Dassilva. Che, nelle more delle indagini, si scoprirà essere l’amante. Perché fare una cosa del genere? Secondo quanto ricostruito, poi, il senegalese avrebbe chiamato il 118 e toccato la donna per rianimarla. Un modo per giustificare il suo profilo biologico sul cadavere dell’anziana? Altamente probabile. Le coincidenze, come ribadito, non esistono. E non è un caso, ma anzi un plauso, agli uomini della squadra mobile che nella prime ore di questa mattina hanno dato esecuzione all’ordinanza con la quale il Gip di Rimini ha disposto la custodia cautelare di Louis Dassilva, l’unico indagato (per ora) per l’omicidio di Pierina Paganelli. Perché non è una coincidenza? Semplice. La scorsa settimana il dottor Paci aveva nuovamente convocato Manuela Bianchi per essere sentita a sommarie informazioni testimoniali proprio nella giornata odierna. Quale miglior modo, quindi, per farle sapere che la posizione dell’ex amante non era più quella di indagato, ma di ammanettato? Del resto, il movente sta proprio lì. Nella relazione extraconiugale tra Louis e la nuora. Dal punto di vista di chi indaga, il senegalese non voleva che Pierina scoprisse la relazione. Una relazione extraconiugale per entrambi. Visto che il primo è sposato con Valeria Bartolucci, mentre Manuela Bianchi proprio con Giuliano Saponi, il figlio della vittima. Ora c’è da chiedersi, in attesa dei risultati degli accertamenti tecnici irripetibili, solo Louis non voleva che Pierina scoprisse il legame extraconiugale? Appare un po' una forzatura. Chi aveva più da perdere tra il senegalese e la signora Bianchi? Forse è questo che oggi si cercherà di capire in Procura. Tuttavia, mettiamo in fila qualche evidenza. La settantottenne in pensione è stata uccisa all’alba delle dimissioni del figlio. Se Pierina avesse rivelato a Giuliano la relazione è verosimile pensare che il loro matrimonio sarebbe andato in pezzi. Ma non solo.
L’omicidio si è consumato la sera prima della decisione da parte degli anziani circa la permanenza o meno della Bianchi all’interno della congregazione. Rischiando l’espulsione per adulterio e il taglio dalla comunità. In soldoni, tante saranno oggi le cose che dovrà raccontare agli inquirenti. Per capire se e da dove è scattata la leva emotiva che potrebbe aver condotto Dassilva a ucciderla. È bene precisarlo: vige la presunzione di innocenza. Chissà, però, se la posizione di Manuela – da persona informata sui fatti – non cambi in altro. Nel dubbio, il Gip ha ritenuto gli indizi a carico del senegalese “plurimi, gravi, precisi e tra di loro di indubbia concordanza”. E quell’aggettivo “indubbia” la dice lunga. Dettagliatamente, lo avrebbero incastrato le riprese della telecamera tra le 22:17:02 e le 22:17:08. Vale a dire nel momento immediatamente successivo all’omicidio dell’infermiera in pensione. Connoterebbero, dunque, la gravità dell'indizio la compatibilità della persona ripresa con quella dell'indagato per carnagione deambulazione e corporatura; il tragitto del soggetto ripreso diretto all'ingresso del civico 31; il fatto che nessun altro nell'orario indicato è entrato nel condominio eccetto Louis. Infine, il senegalese è l'unica persona di colore residente al villaggio San Martino. Chiusura del cerchio? Forse. Io ritengo che non sia finita qui. Ci ritroviamo presto. Naturalmente sulla scena del crimine, in via del Ciclamino. Perché mancano ancora personaggi in cerca d’autore.