“L’autovelox abbattuto non verrà ripristinato”. Questo è stato l’annuncio di Sarah Gaiani, sindaca di Villanova di Camposampiero (Padova), che è anche presidente della federazione dei comuni dell’area, di fronte alle domande dei giornalisti in merito al ripristino degli autovelox abbattuti dal famoso “Fleximan”, il vandalo o giustiziere (a seconda dei punti di vista), che abbatte le strutture che sanzionano la violazione dei limiti di velocità. La questione, sempre più discussa, sta coinvolgendo tutto il Paese, da nord a sud e tanti si dichiarano pubblicamente perplessi per gli avvenimenti, invitando a riflettere prima di condannare. Antonella Argenti, sindaca di Villa del Conte (Padova), ha dichiarato a Il Mattino di Padova: “Indubbiamente condanno l’atto di vandalismo e ovviamente non condivido questa giustizia fai da te. Tali fatti però, ci devono fare riflettere seriamente, sia come amministratori, così come autorità di pubblica sicurezza”. In poche parole, Fleximan, o addirittura, i Fleximan sparsi per l’Italia, sono sicuramente da condannare per tanti validi motivi, ma d’altra parte però, dopo anni di segnalazioni, denunce e pronunce dei tribunali, finalmente (forse), si affronterà seriamente il problema degli autovelox utilizzati non per salvaguardare la vita dei cittadini, ma per fare cassa. Sarebbe anche interessante capire come vengano utilizzati questi soldi, carpiti ai cittadini con autovelox ingiustificati. È un dibattito che va avanti da troppi anni, e adesso sarebbe opportuno e giusto che il legislatore si soffermasse con attenzione sui dubbi avanzati dalle sindache del Veneto. Nel tempo diverse inchieste giornalistiche hanno denunciato che in molti casi gli autovelox servono a fare cassa.
Io stesso, appena eletto alla Camera nel 2013, raccolsi e rilanciai attraverso comunicato, un esemplare servizio della trasmissione Ballarò di Giovanni Floris su Rai 3, andata in onda il 2 marzo 2013. Nella trasmissione si parlava delle decisioni del neosindaco di Parma del Movimento cinque stelle, Federico Pizzarotti. La città aveva un grosso problema di budget comunale e c’era il rischio di non pagare gli straordinari ai dipendenti, per cui il Comune era in seduta continua con assemblee infuocate. Nel video di allora di Ballarò, si vede il giornalista che aspetta l’uscita dei politici e dei sindacalisti dal Comune, che dichiarano: “Abbiamo trovato una soluzione, metteremo due autovelox che porteranno al Comune di Parma 10 milioni di euro entro la fine dell’anno, più multe quindi, e più soldi per pagare i dipendenti comunali”. Questo dunque accadeva al Nord, ma al Sud la situazione non cambia, come dimostra sempre su Ballarò un altro servizio di Domenico Iannaccone, che testimonia come addirittura vi sia la guerra sui confini fra i piccoli comuni per accaparrarsi i tratti di strada più percorsi per posizionare gli autovelox. Questo tipo di vessazioni, più per fare cassa che per aiutare i cittadini nella vita quotidiana, è sempre più diffuso. Basta parlare con la gente per scoprire che problemi analoghi si hanno con i controlli elettronici delle corsie preferenziali, dove le multe arrivano solo dopo due mesi e oltre, e dove chi inconsapevolmente infrange la legge, rischia di comprendere il divieto solo dopo tanto tempo. A chi conviene un tempo così lungo per notificare una multa? Se l’infrazione è in buona fede, il rischio è quello di infrangere quel divieto uno o due volte al giorno per due mesi o più, per un totale di oltre 60 infrazioni, e chiaramente come dimostra il numero, tutte in buona fede. Così una disattenzione si trasforma in una vera e propria disgrazia per il contribuente; e soprattutto, oltre essere una rovina per le famiglie, non ha l’effetto pensato dal legislatore, ossia e quello di salvaguardare la corsia preferenziale. In pratica è un problema gestito male o peggio, che si trascina da troppo tempo, che oggi è esploso. Adesso toccherebbe alla buona politica, dopo aver condannato Fleximan, raccogliere i dubbi e le riflessioni delle sindache e cercare una volta per tutte di mettere ordine e abolire i soprusi. Fare un serio controllo di tutti gli autovelox, salvare quelli utili e opportuni, dove i pedoni rischiano la vita, e abolire le trappole per fare soldi. Sarebbe innanzitutto giusto e sarebbe una di quelle pagine della politica che potrebbero riportare i cittadini ad apprezzare gli amministratori e soprattutto ad andare a votare.