G8 di Genova 2001. La prima cosa che torna alla mente è Carlo Giuliani, il militante che quel giorno perse la vita, e che da ventitré anni divide l’opinione pubblica in due. Perché, nonostante sia assurdo, in tanti non riescono a riconoscerlo come una vittima. Motivo? Eh ma lui aveva l’estintore in mano. Ergo non aveva la posizione tipica della vittima, un po’ come Ilaria Salis e come quelli massacrati di botte dalla Diaz mentre dormivano nei sacchi a pelo. Giuliani era in una posizione attiva, ma è stata l’unica vittima di quel giorno di scontri. Zerocalcare, lo sappiamo, si è sempre schierato dalla sua parte perché, come ha ricordato nelle sue storie Instagram in ogni caso nessun rimorso: “Esattamente 23 anni fa a questora a Genova scattavo questa foto, senza sapere che quell’aggettivo (illusi) avrebbe descritto tanti attori di quelle giornate e degli anni a venire. Non so cosa resta di quei giorni, oltre a una storia irriducibile a qualsiasi pacificazione, che si tramanda storta come un albero che cresce male, nelle parole di chi manco era nato e nonostante tutto ancora ripete ‘Carlo Giuliani se l'è meritato’ da una parte, e ‘hanno picchiato i manifestanti buoni e lasciato fare i cattivi’ dall'altra. Leggendo i commenti penso che se c'è qualcosa che ha senso ricordare ancora è che la nostra storia non è stata sempre solo quella delle vittime, e che la linea tra I buoni/cattivi non è fissa, e ogni volta che accettiamo quella dicotomia spostiamo la linea un po' più in avanti. Dov'è arrivata quella linea vent'anni dopo sta sotto gli occhi di tutti”. Perché, a distanza di tutti questi anni, la morte di Carlo Giuliani accende il dibattito come niente. Alla fine siamo ancora lì.
A noi il messaggio di Michele Rech ci è sembrato più chiaro che mai. E, in ogni caso, lo schieramento politico del fumettista romano non è mai stato un mistero. Anzi. Fatto sta che Zerocalcare ha ritenuto necessario diversi spiegare meglio: “Mannaggiarcaz*o mi rendo conto che un sacco di gente non ha capito o ha capito il contrario, un po' perche non so scrive, un po' perche davo per scontato che si conoscesse il mio background, un po' perché il dibattito è desolante e certe cose sembrano indicibili. La linea di separazione sbagliata per me era quella tra manifestanti buoni e manifestanti cattivi. Coi buoni unanimemente rappresentati come vittime, e i cattivi che nel silenzio generale sono stati condannati a 9, 10, 12 di carcere, inseguiti e costretti alla latitanza per oltre un ventennio, a volte solo per un vetro rotto. Accettare che per i cattivi "valeva tutto" significa ritrovarci oggi quelle accuse, quei reati e quei linguaggi rivolti a ragazzini di 16 anni che buttano una latta di vernice su un muro. Ora che i "cattivi" non ci sono più, ad essere trattati da cattivi, terroristi, indagati per associazione a delinquere, sono quelli che 20 anni fa sarebbero stati considerati "manifestanti buoni". Ciaobuonagiornata mi dispiace per chi ha scritto SONO TROPPO DACCORDO CO TE ma aveva capito il contrario prossima volta mi impegno di piu giuro”. La prossima volta se scambiate le parole di Zerocalcare per un messaggio in stile generale Vannacci fate una cosa, annateve a pija un gelato e schiaritevi le idee. Sia mai che questo troppo pensare vi faccia uscire il sangue dal naso come secco. Daje.