Secondo i dati ufficiali il turismo nella città turistica del Salento è calato del 60%, con stabilimenti vuoti e un presunto aumento dei problemi di sicurezza. Il Corriere della sera ha parlato dell’ira dei vacanzieri: “Sembra il terzo mondo e sotto il sole cocente ora si rischiano malori”. Pare che ci sia un problema di parcheggi, ma anche la solita movida che causa vari disagi, tra cui qualche rissa. Ma David Cicchella, imprenditore e proprietario di locali iconici di Gallipoli come il Samsara, non ci sta e a MOW spiega: "Le stesse sterili polemiche ogni anno. Se siamo ancora una meta rinomata non è colpa nostra". Ecco cosa ci ha raccontato, smentendo i disfattisti.
Cicchella, ma davvero siete praticamente vuoti dal punto di vista del turismo?
Assolutamente no. Le spiagge sono tutte piene. Personalmente sono andato al mare proprio ieri e posso smentire questa affermazione. Oltre ai turisti italiani ci sono anche stranieri, che di solito in questo periodo non si vedono mai, preferendo la bassa stagione. I parcheggi per le spiagge sono disponibili, anche se aperti in ritardo, e le discoteche sono strapiene. Pensa che ieri il mio locale era aperto e un mio concorrente aveva come ospite Guè Pequeno. Anche loro erano pieni, quindi c'è abbastanza turismo per riempire tre, anche quattro discoteche, non solo una. Questo ti fa capire che non è un turismo mordi e fuggi, perché di solito quello avviene nei weekend. Queste sono permanenze almeno settimanali.
E la polemica sulla famosa strada pedonale che non permette di raggiungere facilmente i lidi?
Ma quella c’è da anni, da prima che chiudesse il Samsara, sei anni, forse sette anni. Quindi c'è sempre stata, non vedo quale sia il problema. Nel momento in cui ci sono i parcheggi chiusi, è normale che la gente, parcheggiando lontanissimo, debba fare quell'area pedonale per chilometri per raggiungere un lido. Ma dal momento in cui ci sono i parcheggi aperti, il problema non c'è.
E come mai questi ritardi sull’apertura dei parcheggi?
Sono concessioni temporanee che dà il Comune, ma essendo nelle dune ci sono molti vincoli paesaggistici. Quest'anno sono stati un po' lenti, hanno avuto un po' di difficoltà, però i parcheggi sono sempre gli stessi. Ogni anno li aprono con un'autorizzazione temporanea. Quest'anno sono stati aperti una settimana fa. Quindi, se tu fai un'intervista il 10 di luglio e chiedi se c'è gente sulle spiagge, ovviamente il titolare dello stabilimento si lamenta e ti fa presente che se non riescono a parcheggiare, come fa la gente a raggiungere lo stabilimento? Ora che i parcheggi sono stati aperti con una settimana, anche 10 giorni di ritardo rispetto agli altri anni, questo problema non c'è più. Ma il problema ha colpito, temporaneamente, solo le zone raggiungibili dalla strada pedonale. Le persone si riversavano semplicemente in altre zone.
E il problema legato alla sicurezza di cui si sta discutendo?
Non so a cosa si riferiscano con il problema della sicurezza. Il problema della sicurezza l'abbiamo avuto quando a Gallipoli, nel 2013, c'erano dieci volte la popolazione che la città poteva sopportare. Ora è decisamente tutto sereno, non ci sono grosse affluenze come quelle che c'erano in quel periodo, quindi non vedo nessun tipo di problema di sicurezza. Anzi, la città è molto tranquilla. Poi gli schiamazzi notturni e quelle cose succedono in ogni città, in ogni località turistica del mondo, quindi non solo a Gallipoli. Ma quando si tratta di Gallipoli, alla gente piace tirare su polemiche. Appena c'è uno schiamazzo, appena c'è una rissa, appena c'è qualcuno che urla per strada, appaiono articoli e post su Facebook, ma queste cose succedono dappertutto.
E perché pensi che la città sia costantemente sotto “il fuoco della polemica”?
Non tutti sono contenti che Gallipoli sia la regina d'Italia del turismo. Che poi sia un turismo che piaccia oppure no, questo non importa agli imprenditori. Con la crisi che c'è in Italia dobbiamo anche ringraziare che ad oggi riusciamo ad avere ancora una meta turistica così famosa. È ovvio che altre località che veramente stanno soffrendo il turismo da anni, alla prima occasione cercano di screditare la città. Questo succede ogni santissimo anno. Nulla di nuovo.