Ma davvero la Lamborghini è diventata uno status symbol, e anche piuttosto bugiardo? A parlarne, tra le altre cose, è Flavio Briatore nell’ultima puntata di 2046 podcast, il format ideato e condotto dalla coppia Fabio Rovazzi (influencer e cantante) e Marco Mazzoli (speaker radiofonico), dove mr. Billionaire è stato invitato insieme a un suo collega, l’imprenditore Renzo Rosso, fondatore del brand Diesel. I due, stuzzicati dai conduttori, hanno parlato delle loro carriere, ma soprattutto delle loro visioni della vita in generale, offrendo grandi spunti, e chicche niente male, su molteplici argomenti. Insomma, non solo Formula 1 e il settore dell’ospitalità, e moda, ma anche ambiente, giovani, attualità ed esperienze personali. È proprio il businessman di Verzuolo, neo consigliere della scuderia francese Alpine, ad aprire il podcast: “Come dice lui – riferendosi a Rosso – per comprarti la Lamborghini, prima di arrivare lì, ce n’è di strada da fare”…
La Lambo, dunque, come un simbolo, soprattutto per i giovani. Tant’è che, afferma Rovazzi, “il giovane oggi aspira a quello che in realtà sono i risultati di un lavoro. Cioè oggi il giovane vuole la Lamborghini, vuole l’orologio costoso, ascolta della musica che parla di quello, e ha quel modello lì”. Un tema che sembra stare molto a cuore a Flavio, visto che, afferma, “io c’ho un figlio che c’ha quattordici anni – Nathan Falco Briatore avuto dalla ex moglie Elisabetta Gregoraci – […] e tu vedi questi ragazzi qui non hanno una formazione, non hanno stabilità, perché anche io certe volte parlo con i miei (collaboratori, ndr), mi fanno la lista dei dj che avremo […] li faccio vedere a mio figlio, perché sono nomi che non ho mai sentito, cioè io sono rimasto a Bob Sinclair, sono rimasto a David Guetta, adesso non ci sono più i grandi dj che conoscevamo noi […] poi ci sono i nomi di questi qui, rapper, trapper, papper, mai visti, conosciuti, esplodono per una canzone che fanno e poi spariscono, però i ragazzi sono affascinati”. Questioni di tematiche, ma l’imprenditore cerca di allarmare i più giovani, perché “finché parlano di Lamborghini va bene – sottolinea –, a me non va bene quando parlano di droga, quando parlano di violenza, armi, mitra. Questo non va bene. Finché – continua – parli di avere una Lamborghini, o fi*o su un Ferrari, o super fi*o con due Lamborghini più due fig*e, a me sta benissimo, ma quando cominciano a parlare di armi […] quello non va più bene. Penso che lì siamo arrivati a dei limiti, e per i genitori non è che sia semplice”. Ma come va il Crazy Pizza?
La già iconica catena di pizzerie di lusso creata da Briatore ha appena aperto il suo ultimo locale a Forte dei Marmi, in Versilia (Toscana). E da Rovazzi e Mazzoli c’è spazio anche per il famigerato ristorante di mr. Billionaire. Parlando di pubbliche relazioni, o “connecting people” come lo chiama l’imprenditore, Flavio ha detto che “noi abbiamo creato un anno e mezzo fa Crazy Pizza. In Italia ci saranno dieci milioni di pizzerie, e poi ci sono anche quelli di Napoli che urlano che in una generazione (di pizzerie, ndr) ne hanno fatte due. Brand italiano pizza è Crazy Pizza, che ne abbiamo venticinque credo, non è che ne abbiamo mille. Però lì – continua Briatore – capisci che c’è uno spazio ancora enorme, perché la gente non vuole rischiare. La gente preferisce rimanere nella sua bottega […] non c’è nessuno che rischia”.