Il programma è chiaro. Ritrovarsi nei social, organizzare l’evento, e scendere in strada per simulare delle competizioni sportive in sella alle proprie moto. Succede, secondo gli inquirenti, in Trentino, in val di Cembra e in val di Fiemme. Queste gare clandestine sono state rese note dal commissario del Governo Gianfranco Bernabei, in apertura al tavolo sulla sicurezza indetto per discutere dei numerosi incidenti stradali registrati in queste zone, soprattutto causati dall’eccesso di velocità dei motociclisti. Le gare si sarebbero tenute principalmente durante i weekend estivi lungo la strada statale 612 e le strade provinciali 71 e 76, e nel corso degli ultimi tre anni sei motociclisti sarebbero morti in circostanze analoghe.
La cosa nasce dal web, dove amanti delle due ruote si incontrano per poi misurarsi sull’alta velocità per le strade del Trentino. Nel corso della stagione si sono ritrovati motociclisti di diverse regioni. L’idea era di cronometrarsi per vedere chi avrebbe ottenuto il minor tempo di percorrenza su un determinato tratto. Per arginare il fenomeno, il tavolo di lavoro ha concordato l’adozione di alcune misure restrittive da affiancare a dei servizi di prevenzione ad alto impatto, tra cui l’abbassamento ulteriore dei limiti di velocità (in precedenza fissati a 60 km/h), l’adozione di telelaser e, infine, il potenziamento dei servizi di controllo interforze a partire da questo weekend. Dopo un’intera stagione passata senza problemi (nonostante i vincoli già imposti a partire dal 2021), chi ha condotto e organizzato queste competizioni non avrà più vita facile, almeno secondo le intenzioni. Nella speranza che questo diminuisca il numero di incidenti e di morti dovute alla guida spericolata dei veicoli a due ruote. Certo che così si penalizza anche chi semplicemente ha voglia di farsi un giro. E chissà che non possa essere un deterrente anche per il turismo.