La cannabis è da sempre uno degli argomenti su cui si discute di più, che tira fuori la rabbia dei consumatori abituali di spinelli nel momento in cui si dice loro che quella sostanza crea dei danni. La risposta è quasi sempre: “E l’alcool? Le sigarette?”. Non stiamo infatti qui a disquisire sul fatto che le due sopracitate sostanze facciano bene, e sicuramente l’alcool, dai dati scientifici, è più dannoso della stessa cannabis. Un’altra delle risposte classiche è: “La usano anche per curare i malati”. Altro appunto: la cannabis ad uso terapeutico è ben diversa da quella ad uso ricreativo per diversi motivi, tra cui i bassi dosaggi di THC (il principio psicoattivo) e del CBD che vengono opportunamente bilanciati in un cocktail corretto a seconda della tipologia di disturbo per la quale deve essere somministrata; ma, in aggiunta, la cannabis per uso terapeutico, non è un farmaco di prima fascia, ovvero non è la prima linea terapeutica che si sceglie di adottare, quantomeno da parte dei medici tradizionali, ma si tenta prima con altri farmaci e in casi di resistenza al farmaco o scarsa tollerabilità alla terapia, si può far ricorso alla cannabis terapeutica. Ma nel frattempo, Fratelli d'Italia, sta pensando di mettere al bando anche la canapa legale "per uso ricreativo" visto che, viene fatto sapere, "è grazie a questo nuovo business che molte persone si avvicinano alla marijuana". Ne abbiamo parlato con l’onorevole di Forza Italia, Maurizio Gasparri, che da anni sostiene questa causa e che si è sempre battuto affinché la cannabis fosse relegata tra le sostanze illegali.
Onorevole, ora che la destra è al governo a quali azioni concrete state lavorando sulla cannabis?
Credo che la cosa più importante che si debba fare, stando ora al governo, è quella di applicare le leggi vigenti: in Italia da molto tempo c'è la possibilità di far uscire dal carcere persone condannate tossicodipendenti, se accettano però un percorso in una comunità. Fino a sei anni di condanna si può fruire di questa opportunità, ma è appunto necessario accettare di entrare in una comunità, perché un conto è stare in carcere, in una condizione di difficoltà e di continuo consumo di sostanze stupefacenti, benché poi in carcere non dovrebbero arrivare queste sostanze, e un conto è appunto stare in una comunità dove si può avere un percorso di recupero. Questa sarebbe la cosa più importante da fare che avrebbe due conseguenze positive: in primo luogo poter contare su un numero importante di recuperi di persone che potrebbero uscire da una condizione di dipendenza, e secondo alleggerire la densità della popolazione carceraria, che è notevole e che è sempre un problema nel nostro Paese, ma così eviteremmo di scarcerare persone che hanno compiuto determinati reati.
Ma è applicabile nel breve periodo?
Sì, perché la legge c'è da molto tempo, viene utilizzata ma in un numero limitato di casi, per difficoltà amministrative, perché non c'è una convinzione profonda, perché poi ci sono degli aspetti anche burocratici, bisognerebbe facilitare le politiche di rimborso per queste comunità, perché quest'ultima ovviamente richiede il rimborso per l'ospitalità di una persona che comunque ha un costo, che però è comunque inferiore rispetto a una giornata in carcere. è la questione principale, di cui abbiamo parlato in queste settimane e un fautore convinto di questa scelta è il dottor Nicola Gratteri, Procuratore della Repubblica di Catanzaro, uno dei maggiori nemici del narcotraffico e un fautore di questa politica di recupero. Il discorso è legato alla cannabis, ma anche in generale alle politiche attive che si dovrebbero fare e che questo governo dovrebbe metterle in campo
Visto che ha parlato di giustizia, sorge spontaneo farle una domanda sul fatto che l'altro giorno gli anarchici sono tornati a manifestare, si sono registrati danni a vetrine e auto ma, fondamentalmente, lei ha capito cosa vogliono davvero?
Non posso che condannare tutto quello che hanno fatto. A me colpisce molto che c'è un'esponente del movimento anarchico (Lello Valitutti, nda), che siccome è abbastanza avanti negli anni e ha una disabilità, gli viene consentito di dire qualsiasi cosa. Leggo delle parole agghiaccianti, e sì, capisco che abbia 76 anni, che sia sulla sedia a rotelle, e con tutto il rispetto che si vuole, non è che una disabilità ti consente minacce così gravi. Quindi, trovo pericolosa questa setta di anarchici, la chiamo setta perché sembra avere dimensioni limitate, molto aggressiva, molto minacciosa, che usa linguaggi intollerabili. Su Cospito lo Stato deve fare quello che è il suo dovere, curarlo, anche se in realtà non è una vera e propria malattia. C'è Matteo Messina Denaro che ha il cancro e che riceve giustamente tutte le cure del caso, ma con Cospito credo che si debba arrivare a un punto in cui fare un TSO (trattamento sanitario obbligatorio), procedere con l'alimentazione forzata, perché si sta privando del cibo ed è lui che sta attentando alla sua vita e questo lo Stato non lo deve consentire quindi mi auguro che ci siano delle procedure del genere che possano impedire questa sua scelta, che viene poi utilizzata per innescare tutta una serie tensioni
La colpisce il fatto che tra le priorità della neo segretaria del Pd, Elly Schlein, a differenza di Stefano Bonaccini, ci sia la legalizzazione della cannabis?
Elly Schlein è una sintesi degli errori, concentra in sé stessa tutti gli errori che è possibile sostenere, e da un lato sono contento che abbia scelto questo emblema, così sarà più chiaro alla gente cosa non scegliere. Dopodiché, ognuno è libero di fare quello che vuole, ma vi assicuro che alla Schlein non sfuggirà un errore, tutte le tesi sbagliate che potrà sostenere le sosterrà, e quelle che ancora non sostiene lo imparerà strada facendo. Per quanto riguarda la legalizzazione della cannabis e il fatto che facendo ciò si sottragga un business alla mafia, è stato già più volte sostenuto che la percentuale dei ricavi dalla cannabis è una percentuale limitata dei ricavi del narcotraffico, poiché ci si dimentica che ci sono eroina, droghe chimiche, cocaina, che generalmente hanno anche prezzi più elevati della cannabis. Sulla percentuale esatta ci sono delle discussioni, poiché è un mercato illegale, e invidio quelli che hanno certezze sulle quantità esatte visto che, essendo appunto un'attività illegale, non si possono dare percentuali giuste al millimetro. Ma c'è un altro problema…
Quale?
Non solo che la mafia sostituirebbe la cannabis con altre droghe ancora più dannose e pericolose, ma che esiste una larga platea di consumatori di cannabis che sono minorenni. Nemmeno la Schlein, che ci sorprenderà sicuramente con le sue corbellerie, ha mai proposto la legalizzazione della cannabis per i minorenni, che in teoria non potrebbero neanche comprare le sigarette in tabaccheria. Quindi ci sarebbe comunque un mercato illegale della cannabis che comprenderebbe tutti i minorenni, che sono una percentuale elevata e importante, ma anche persone non minorenni, come un dirigente d'azienda o un funzionario pubblico, che non vogliono far sapere di questo comportamento, e che quindi continuerebbero a rifornirsi dallo spacciatore. In sintesi, questo è un “non argomento”, anche perché, ragionando così, vorrebbe dire che dovremmo legalizzare tutte le droghe, e c'è anche qualche temerario che ogni tanto ha il coraggio di dire persino questo.
Ci dica la verità, come avversario politico avrebbe preferito Stefano Bonaccini?
No, guardi, gli avversari politici non è che li scelgo io, ma è meglio che ci sia la Schlein, perché un concentrato di errori come quello che lei riuscirà a mettere in campo non l'avremmo potuto nemmeno inventare. Vedrà, ci darà soddisfazioni e dimostrerà ancora di più che i nostri avversari non vanno votati
Visto che la politica tante volte risulta un po’ distante dai giovani, e può sembrare che quello della cannabis sia un tema solo politico, perché non far scendere in campo anche dei giovani laureati in medicina a parlare di questo argomento?
Diciamo che anche a un politico può capitare di dire delle cose giuste. Capisco la diffidenza, ma io tra l'altro nei giorni scorsi ho parlato con il ministro Valditara, dopo quell'episodio che c'è stato in Sicilia, nella scuola in cui è intervenuta la polizia perché si teneva un'assemblea sulla legalizzazione della cannabis. si è molto polemizzato a riguardo nei confronti dell'intervento della polizia. Io francamente non so perché ci sia stato questo intervento per verificare l'andamento dell'assemblea, ma la discussione si è incentrata solo su questo e ha fatto passare in secondo piano un fatto grave, che in quella scuola c'era un'assemblea organizzata da un comitato per la legalizzazione della droga.
Quindi secondo lei ha sbagliato la dirigenze scolastica a consentirlo?
Si può criticare l'intervento della polizia, ma peggio mi sento rispetto ai dirigenti scolastici che hanno autorizzato un'assemblea con un'organizzazione per la legalizzazione, perché non era un dibattito sulle droghe, anche io ho partecipato in alcune scuole a dei dibattiti sulle droghe, che spesso, come lei dice, finiscono poi per diventare un confronto politico, perché ci sono una serie di pregiudizi da una parte e dall'altra. Ma che in una scuola si organizzi l'assemblea del comitato della legalizzazione della droga è stupefacente, giusto per rimanere in tema, e quindi ho presentato un'interrogazione al Ministro Valditara. Una linea potrebbe essere quella, non solo di non far fare nelle scuole degli interventi da parte del comitato della legalizzazione delle droghe, ma che venga affrontato l'aspetto medico-scientifico per dimostrare attraverso l'intervento di esperti della materia quali siano i danni anche delle droghe definite impropriamente leggere, perché la cannabis, con il suo principio attivo, il THC, crea dei danni al cervello e non solo, e quindi non c'è dubbio che la sua proposta è assolutamente di buon senso e me ne farò interprete e promotore.