Giorgia Meloni non può, ripeto, non può (lasciatemi fare il mio lavoro culturale e la mia vita agra) citare Ernest Renan, la sua idea di Patria e dire al contempo, come ha detto: “Io non ho mai pensato che la letteratura potesse essere “nostra” o “loro”, che si potessero leggere solo libri ‘autorizzati’ dalla propria parte politica, che tutto si potesse ridurre alla categoria ‘amico’ o ‘nemico’”. Non lo può fare, perché farlo vuol dire che Giorgia Meloni non ha letto, o ha letto poco, e quel poco non basta per avere una visione “culturale” del mondo, del “moderno”, delle nazioni, delle patrie, delle nutrie e di tutto il resto. Perché se è vero, come è vero, che Renan ha scritto pagine interessanti (e a volte repellenti) sul concetto di Patria, è anche vero, assodato, “oggettivo”, che il concetto di Patria è basato sul concetto “amico-nemico”, come definitivamente scritto da Carl Schmitt, autore non certo di sinistra, importato e tradotto in Italia da quel genio di Gianfranco Miglio, il consigliere intellettuale di Umberto Bossi all’epoca della prima Lega e della vera teoria del federalismo.
Non esisterebbe neanche il concetto di “confine”, né tutte quelle porcherie per le quali i giovani devono “sacrificarsi” per la Patria (voglio vedere Giorgia in trincea, quella vera, con la baionetta, a rischiare la vita, al posto di darsi arie intellettuali), se tutta la teoria nazionalista e sovranista e patriottica non si fondasse, come si fonda, sul concetto di “amico-nemico”. La teoria, che non è più soltanto una “teoria”, in epoca di industrie d’armi e “golden power” e carriarmati e droni, è stata esposta da Carl Schmitt (processato a Norimberga, in carcere scrisse quel meraviglioso e commovente libretto Ex Captivitate Salus – destino simile a Gottfried Benn, detestato sia dai nazisti che dagli alleati) ne Le categorie del ‘politico’, tradotto e pubblicato in Italia da Il Mulino, casa editrice non certo schierata per la Destra. La Patria esiste perché nella mente dei patrioti esiste un ‘nemico’. I confini della Patria sono difesi militarmente dalle armi, dagli eserciti, dagli omicidi senza processo che si svolgono nelle zone di guerra. Questa è la realpolitik, questa è la verità. Giorgia Meloni non può citare il nazionalismo e la Patria e poi “buonizzare” sull’inesistenza della dicotomia amico-nemico sul quale si fonda tutto il “moderno”. Se lo fa è perché non ha letto. Dispiace che Corrado Augias, con il quale è nata la querelle sulle pagine de “La Repubblica”, non abbia saputo rispondere come si doveva. Probabilmente neanche Augias ha letto abbastanza. Due ignoranti che litigano su cose che non conoscono. Non. Lo. Potete. Fare. Cioè, potete farlo. Ma sia chiaro che state parlando di cose che non conoscete come due pazzi al bar.