Giorgia Meloni è più potente di Melinda French Gates, di Beyoncé e sì, persino di Taylor Swift. Lo dice Forbes, la rivista che da 20 anni Forbes pubblica ogni anno la classifica delle 100 donne più potenti del mondo valutando la loro ricchezza, l’influenza mediatica, l’impatto e l’importanza nel loro rispetto ambito di azione. La premier è la quarta donna più potente al mondo, dietro a Kamala Harris, vicepresidente Usa e Christine Lagarde, presidente della Banca centrale europea. Al primo posto c’è Ursula von der Leyen, la presidente della Commissione europea. Giorgia Meloni supera di una posizione la pop star Taylor Swift, che si piazza quinta. Un gradino comunque molto elevato, considerate le rivali al vertice. Tuttavia, ciò non ci deve sorprendere. La cantante, infatti, al centro di un corso di studi ad Harvard, dove verrà analizzato il fenomeno che si è scatenato dopo una storia Instagram che riguardava Vote.org, una piattaforma che facilita l’accesso al voto per i cittadini americani. In seguito alla storia di Swift, Vote.org aveva registrato oltre 35mila nuovi iscritti (cioè elettori) che andranno a votare nel 2024, esercitando un’influenza enorme “in campi lontani ben dal puro entertainment”. Inoltre, il suo ultimo tour, Eras, ha incassato più di 850 milioni di dollari. Il Pil Usa, secondo le stime di Forbes, ne avrebbe beneficiato per circa cinque miliardi di dollari. I successi degli ultimi anni hanno portato la star a diventare tra le più ricche del pianeta: sempre secondo Forbes, infatti, Taylor Swift avrebbe un patrimonio di 1.1 miliardi di dollari. A 33 anni. Nonostante un simile curriculum, Swift è dietro alla premier Meloni, prima donna italiana a ottenere l’incarico. Tra le altre cose, Meloni è l’unica donna a capo di un paese membro del G20. La prima connazionale in classifica dopo la presidente è Margherita della Valle, Ceo di Vodafone, che si classifica al quarantaduesimo posto. Della Valle cominciò la carriera alla Montedison per poi, nel 1994, entrare in Omnitel, successivamente acquisita da Vodafone, società nella quale scalerà le gerarchie fino alla cima.
Forbes sottolinea come, in verità, la presenza di personalità politiche di alta statura nelle prime posizioni della classifica sia inferiore rispetto agli anni scorsi: “Dieci anni fa, ad esempio, cinque donne erano alla guida delle nazioni tra le prime 25 economie globali, mentre oggi questo numero si è ridotto a una sola. Solo 13 dei 193 stati membri delle Nazioni Unite, inoltre, sono guidati oggi da capi di governo donne”. Una differenza non trascurabile, quindi, che si è accentuata nei primi mesi del 2023, quando molte donne hanno lasciato molte posizioni di potere, anche al di là della politica: “Tra gennaio e aprile, i leader politici Sanna Marin, Jacinda Ardern e Nicola Sturgeon hanno perso o abbandonato i loro incarichi di supervisione di Finlandia, Nuova Zelanda e Scozia. Susan Wojcicki si è dimessa dalla carica di Ceo di YouTube dopo nove anni, e lo stesso ha fatto Martina Merz, amministratore delegato del conglomerato tedesco Thyssenkrupp”. In tutti questi casi, aggiunge la rivista, è stato nominato un uomo come sostituto. Tra le notizie positive c’è l’incarico di Robyn Grew a capo del Man Group hedge fund, fondo d’investimento da 161 miliardi di dollari, e la scalata di Debora Crew, arrivata a guidare Diageo, società nel business dell’alcol, “diventando una delle poche donne ceo delle 100 più grandi aziende della Borsa di Londra”. Tra le altre pop star in classifica, si affaccia nel top 50 anche Beyoncé, arrivata alla trentaseiesima posizione. La numero 100, invece? Barbie: “Barbie occupa il posto numero 100, la posizione assegnata ogni anno a una figura che non è l’immagine tradizionale del potere ma che, nonostante ciò, è arrivata a definire un anno”, leggiamo ancora su Forbes.