Ci voleva il primo governo con una presidente del Consiglio di destra, patriota, nazionalista per introdurre il biglietto al museo dell’aviazione militare di Bracciano. In questo caso si va oltre quelle specificità di argomenti che in campagna elettorale si affrontano con promesse e progetti che poi una volta al governo non vengono mantenuti o peggio cancellati. L’aumento del costo del biglietto di un euro per l’ingresso nei musei pare sia l’unico provvedimento al momento del governo a favore delle popolazioni che hanno subito l’alluvione in Emilia-Romagna, e sarebbe bello sapere quanto ha fruttato sino adesso e dove sono andati quei soldi. Oggi il Governo decide di imporre il ticket sul museo militare. Si tratta di un’istituzione bella, ma con un non altissimo appeal per il pubblico soprattutto se si considera che si trova in un posto fuori Roma quasi impossibile da raggiungere con i mezzi pubblici, e particolare non trascurabile è ubicato in un’area come quella romana dove le cose interessanti da visitare, anche gratuitamente, non mancano. Parliamo del museo dell’Aeronautica Militare di Vigna di Valle a Bracciano, un complesso che si affaccia sul lago su una superficie di oltre 16.000 metri quadri con cinque hangar che ospitano aerei, dirigibili, motori e tante altre apparecchiature di ambito aeronautico. Inaugurato nel 1977 dall’allora presidente della Repubblica Giovanni Leone, il museo è uno degli insediamenti aeronautici più antichi d’Italia. L’ingresso al museo fino a pochi mesi fa era gratuito ed era innegabilmente una visita piacevole da fare e consigliare a chiunque si recasse sul lago di Bracciano. Il luogo è di una bellezza incredibile, si parcheggia e chi è amante di aerei ma anche semplicemente di meccanica ha la possibilità di fare una sosta piacevole ad ammirare i motori a stella, le vecchie soluzioni meccaniche e anche degli interessanti documenti militari.
Complice la location, un bar semplice ma funzionale, e questi aspetti culturali storici meccanici interessantissimi, è da sempre una tappa obbligata o consigliata per tutti quelli che si recano in gita da quelle parti. Tappa gradita per tanti motociclisti in gita, ciclisti, famiglie e semplici turisti che entrando solo per curiosità poi vengono affascinati e acculturati sulla gloriosa storia dell’Aeronautica Italiana. La decisione del biglietto è giunta pochi mesi fa in occasione della riapertura dopo una chiusura per restauro. In pieno governo Meloni patriota la scoperta dell’ingresso a pagamento con un biglietto di 7,50€, tariffa ridotta 5€ (familiari di 1° grado di appartenenti alle Forze Armate e Forze dell’Ordine previa esibizione del tesserino personale; minori di anni 18; over 67; visitatori diversamente abili). In pratica una normale famiglia è costretta a pagare anche per il bambino e spendere 20 €! Ecco sono queste decisioni che nei cittadini fanno sorgere la domanda: ma perché? Aldilà del patriottismo dei valori nazionali e del promuovere e far conoscere una forza militare, che motivo c’è di imporre ai cittadini questo balzello? Veramente lo Stato italiano, l’Aeronautica militare, hanno bisogno dell’incasso di quel biglietto in quel museo così delocalizzato e che nei giorni feriali è totalmente deserto? Se a tutto questo aggiungiamo l’apertura del Fatto Quotidiano di oggi che racconta agli italiani che è stato utilizzato un aereo da 160 posti per più voli per fare la navetta Ciampino-Pratica di Mare, una tratta di 30 km, solo per evitare il traffico da weekend ai Vip, lo stupore si tramuta in rabbia che offende i cittadini e soprattutto induce ad un giudizio che non merita una buona parte della politica e soprattutto la gloriosa Aeronautica Militare Italiana.