Che Gramellini leggesse MOW era chiaro da tempo. Ma ora abbiamo scoperto che guarda anche i Pistoriali del nostro direttore, Moreno Pisto, su Instagram. E, con un giorno di ritardo, dice quello che abbiamo detto noi. Se è vero che le idee non sono un’esclusiva del primo che le dice e diverse persone possono avere la stessa opinione su un tema, che il Caffé di Gramellini arrivi dopo l’editoriale di MOW è una bella soddisfazione. Perché Gramellini ci legge, ci vede e… sotto sotto ci invidia. Non lo avete notato? Da Pietrangeli a Fedez, Gramellini si è un po’ incattivito. In modo meno convincente di come siamo soliti fare noi, ma è il contenuto che conta. Ancora di più quando quello che dice è così simile a quello che abbiamo detto noi. Sarà che stiamo dietro al caso ultras dalla prima notizia e stiamo studiando relazioni, conoscenze, ambiente e dinamiche da mesi. Sarà che Fedez è sempre stato più della metà dei Ferragnez, e su MOW anche quando abbiamo fatto gossip facevamo in realtà altro. Sarà che non è difficile leggere tra le righe della morale comune quello che ieri Moreno Pisto ha detto in video e oggi, Gramellini, per iscritto. Ecco cosa si chiede Grammellini: possibile che la sua partecipazione a Sanremo non spettini nessuno?
“Lungi da me manifestare perplessità per la presenza di Fedez a Sanremo: il suo talento di imprenditore musicale è fuori discussione, come la sua perizia nei giochi di parole. Però se Carlo Conti avesse annunciato il ritorno di Chiara Ferragni sul palco dell’Ariston, mezza Italia avrebbe inarcato il sopracciglio. Invece per quello di Fedez si è indignato soltanto Gasparri. Per quale motivo da Fedez si accetta tutto, persino le frequentazioni con i peggiori arnesi della città?” Non solo Gasparri, in realtà. Anche noi. E non per fare i moralisti, ma perché bisogna farsi qualche domanda. Gramellini passa invece direttamente allo step successivo, quello delle risposte: “Certo, nessuno si aspetta che un rapper osservi le regole «borghesi». Ma, se l’immagine di Fedez ha retto agli scandali meglio di quella dell’ex moglie, non è perché lui ha rimediato «solo» una denuncia per rissa. Credo dipenda dal fatto che non si è mai scusato. Anzi: è diventato più attaccabrighe di prima”. Attaccabrighe? Peggio: “I caratteri come il suo - pensate a Trump o a certi opinionisti alla moda - non moderano gli eccessi, né si piegano all’intimidazione morale rappresentata dai giudizi e pregiudizi altrui. Restituiscono le accuse colpo su colpo. Non vogliono essere perdonati, ma temuti. Dal loro punto di vista hanno ragione: gli uomini, ed è un comportamento tipico dei branchi, tendono a infierire sulle persone gentili, pensandole deboli, mentre rispettano chi ostenta con strafottenza la propria aggressività, temendone la reazione”. Un comportamento, secondo l’editorialista, “da bulli” che “aiuta nella vita, anche se ha un prezzo. Davanti ai bulli si tace, si sopporta o ci si inchina. Quasi mai, però li si ama. Arrivano alla pancia. Non al cuore”.