L’ipocrisia è qualcosa di orrendo, ma se occorre per difendere chi si ama è diverso e se la si usa diventa virtù. Ho voluto scrivere questa mia che ai più può sembrare una castroneria e a prima vista è farneticante detta da una giornalista, poi, dopo aver visto con attenzione la registrazione dell’intervista di Francesca Fagnani a Belve fatta a Fedez. Un’intervista che Fedez forse avrebbe fatto meglio a evitare visto che inevitabilmente avrebbe toccato punti più che ostici per la moglie (tra un po’ ex) Chiara Ferragni e non serve dire «ha detto solo la verità e ha fatto bene», perché, e me ne scuso con i puristi della trasparenza (che Fedez dice di essere il suo pregio migliore), se la verità ferisce chi si ama o chi si è amato, va dimenticata, soprattutto se quella persona è la madre dei tuoi figli e come tale va tutelata anche quando ti ha fatto un danno. Non dico di mentire, ma di tacere, è diverso, e se in un’intervista rilasciata a una bravissima come Francesca Fagnani (brava in tutto, nelle domande, aiutata da autori strepitosi, ma anche dalla mimica, dallo sguardo che manda lampi taglienti, dalla classe e dall’assoluta mancanza di aggressività, ma sostituita da un’ironia ben più pericolosa). E se il mio ragionamento è più che comprensibile se si dimentica il nome di Chiara Ferragni, quella che un tempo era regina indiscussa e oggi è osservata speciale e discussa ovunque per quella scivolata sul Pandoro, rimane solo la madre dei tuoi figli. Per quella beneficienza che era un nulla se confrontata ai cachet, forse ingannando il compratore che credeva di dare di più se comprava di più e non era così. Alla fine dell’intervista ho promosso Fedez, grande comunicatore, ma molto pro domo sua, citando Cicerone, con riferimento a chi parla per il proprio tornaconto, quindi tutto a beneficio del grande personaggio che è (e lo è se no non avrebbe fatto un botto di share e su Rai 2, poi).
Certo, come mi ha scritto Francesca Fagnani l’intervista andava vista nella sua totalità, senza interruzioni, ma quei tre sì di Fedez rispondendo a quanto avesse influito il caso Balocco sulla loro crisi poteva risparmiarseli, Anche perché è in ballo un’inchiesta che vede Chiara indagata e quei tre sì presuppongono che per lui che lei in qualche modo è responsabile anche se ha sottolineato che non è la sola «responsabile» facendo intendere che forse c’è un altro colpevole, forse un manager, ma di colpevolezza si tratta comunque. Certo la crisi non è stata dovuta a quello c’era dell’altro, compresi i suoi problemi psichici e soprattutto fisici, perché non dimentichiamo che Fedez ha affrontato un tumore serissimo, ha rischiato di morire per un’emorragia, ma quel «Indagata per truffa» detto da lui suona come un capestro mentre sottolinea dell’esistenza della sua fondazione benefica, cosa che lo ha messo in forte imbarazzo, in più si trova lui in una posizione in cui non può dire nulla perché è lei che si deve difendere e certe scelte non possono essere sue. Ma quel «Chiara ha sbagliato», detto in tv, davanti a tutti, fa male a chi vuole bene a Chiara. E fa male ancora di più di fronte alla sue lacrime, sincere, in cui dice «rimarrà la madre dei miei figli», figli stupendi, unici, che io ho guardato crescere sui loro social perché mi mettevano di buon umore solo a guardarli. Spero che tornino quei tempi, per Fedez, per Chiara, perché una famiglia che non ha mai conosciuto la cattiveria, il male fine a sé stesso, anche se qualcuno in casa ha fatto degli errori, magari gravi, va comunque difesa, sempre, anche a costo di non rispondere a un’intervista, e mi costa scriverlo: io sono un giornalista.