Il governo, una volta varata la manovra, aprirà il dossier con le nomine, che riguarda alcuni dei posti più importanti tra le direzioni dei ministeri e di alcune imprese strategiche. Ed è così che anche Autostrade per l'Italia entra in questo vortice. Aspi, dopo l'uscita dei Benetton, soffre di immobilismo per via delle forti tensioni interne all'azienda e delle pressioni che provengono dal governo. Sta circolando un'ipotesi che al momento ancora nessuno si sente di confermare: un possibile rientro dei Benetton in Aspi. Un rientro che sarebbe a dir poco clamoroso, nel difficilissimo contesto post-crollo del Ponte Morandi. I Benetton fornirebbero liquidi utili al pagamento dei dividendi e al finanziamento di nuove opere. L'ipotesi sarebbe stata avanzata agli entourage dei ministri Giorgetti e Crosetto, nel fare un tentativo di trattativa con il ministero dei Trasporti. Probabilmente il ritorno dei Benetton potrebbe essere quasi ingestibile dal punto di vista mediatico, soprattutto con il processo in corso sulla strage di Genova. A quanto pare la presidenza del Consiglio avrebbe avuto occasione di discutere della possibile nomina di Guido Bertolaso al timone di Aiscat. L'ex numero uno della Protezione civile, complice il solido rapporto con Meloni, potrebbe bilanciare il peso della premier e delle concessionarie rispetto all'attuale strapotere leghista. Con Bertolaso all'Aiscat, di conseguenza Palazzo Chigi avrebbe un occhio sul caso Autostrade.
Egle Possetti, presidente del comitato Ricordo vittime Ponte Morandi, ha commentato l’ipotesi del possibile ritorno della famiglia Benetton: “In questi giorni che dovrebbero essere di festa e di relax nella nostra testa ancor più di quanto accada giornalmente affiorano ricordi, sorrisi, disperazione, amore per le nostre famiglie. Sono iniziate le udienze processuali con l’audizione dei testimoni, si entra nel vivo del procedimento penale e la nostra attenzione è sicuramente focalizzata su questi temi ma ci sono altre notizie che fanno capolino e che ci fanno saltare sulla sedia e rivoltare lo stomaco. Siamo svegli o siamo in un ennesimo incubo? Ne abbiamo già passate tante da quel giorno come famigliari delle vittime e come cittadini senzienti e pensiamo di averne avuto francamente abbastanza, di avere sopportato nostro malgrado, oltre a tutto il resto anche la cessione di Aspi con remunerazione stellare agli azionisti precedenti nella cui compagine comparivano ovviamente i Benetton, che hanno ricevuto compensi inauditi per cedere le quote azionarie che avrebbero dovuto essere considerate carta straccia. Per la cessione auspichiamo un intervento equo e approfondito della Procura di Roma che ha in mano alcuni esposti in questa materia, ma pretendiamo come cittadini e come parenti anche chiarezza dal nuovo governo. Speriamo di non assistere ad una nuova ennesima vergogna conclamata o altri pasticci sotterranei nuovamente in sfregio alle 43 vittime, ai loro famigliari ed a tutti i cittadini italiani”.