Sembrava un progetto lontano e poco concreto, ma la tecnologia dell’idrogeno sta diventando una realtà. Secondo gli esperti questa tecnologia è destinata a mutare l'intero assetto europeo delle infrastrutture. Secondo MCKINSEY, dal 2035 , lungo le strade e autostrade circoleranno circa 850mila veicoli pesanti alimentati a idrogeno, che avranno bisogno di 4.800 stazioni di ricarica per potersi rifornire. Il biometano e l’idrogeno a quanto pare sono l'unica reale alternativa per riuscire a decarbonizzare il settore del trasporto pesante e medio pesante. Infatti ci sarà un passaggio da una penetrazione del 2% al 9% nel 2025, al 15% nel 2030, con l'idrogeno che andrà a ricoprire un peso sempre maggiore. Cristiano Musi, Ceo del Gruppo Landi Renzo leader globale nel settore della mobilità edelle infrastrutture sostenibili a gas naturale, biometano e idrogeno, ha spiegato che: “A livello globale, diversi Paesi hanno già annunciato obiettivi di espansione della rete di rifornimento di idrogeno, portando così l'aumento delle stazioni di rifornimento pubbliche a più di 2.500 unità entro il 2025, di cui più di 800 in Europa, e più di 10.000 entro il 2030: per compiere questo processo, i sistemi di compressione saranno fondamentali".
Per McKinsey il numero dei veicoli pesanti alimentati a idrogeno crescerà in media del 75%, una tendenza che continuerà a salire anche negli anni successivi. Tuttavia, se l'esplosione dei veicoli a idrogeno sarà forte, quello del combustibile lo sarà ancora di più: la crescita media sarà del 105% all'anno. Non solo i nuovi veicoli andranno a sostituire quelli già esistenti, ma viaggeranno anche di più, e così anche i consumi. I camion a idrogeno si riforniscono più velocemente rispetto ai veicoli elettrici, e possono trasportare più merci, dato che non sono caricati dal peso delle batterie.