Il luogo comune nel calcio più discusso negli ultimi anni? L’omofobia. Sembra retorica, sembra voler tornare a fare polemica su quelle scandalose dichiarazioni di certi giocatori di anni fa, ma in realtà ne parla ancora tantissimo fra accuse e coming out - ultimo quello fake (pardon, hackerato) di Iker Casillas su Twitter.
Detto ciò, il mondo del pallone ruota ancora molto attorno alla discriminazione sessuale e di genere - per ammissione degli stessi atleti. Qualcuno però, a Milano, non è proprio d’accordo su questa idea di un calcio esclusivo e binario e eterosessuale. Dal 2017 c’è infatti The Outsiders Milano, un progetto calcistico che oggi si chiama Open Milano Calcio e che rientra nel PSM (Pride sport Milano), ovvero un'associazione che “unisce e supporta i gruppi sportivi e singol* atlet* (LGBT+) che scelgono di promuovere l’inclusione, la gentilezza e il rispetto attraverso le proprie discipline”, come si legge nel loro sito. E fra pallavolo, basket, atletica, escursionismo (e anche quidditch) gli organizzatori hanno trovato spazio a una formazione che gioca a pallone.
Il concept del PSM si applica anche alla squadra di calcio: nessuna discriminazione sessuale o di genere, inclusività al massimo, accettazione di ogni sentimento verso se stessi e la persona. E lo si fa tramite il gruppo. Chi ha giocato a un qualsiasi sport di squadra riconosce nel gruppo la cosa di maggior valore, che si tratti di amicizia o di semplice raggiungimento dell’obiettivo. Per cui anche in questo caso il calcio e lo spogliatoio, il gruppo, vengono utilizzati come strumento di pace e coesione, di serenità e fiducia. È il gruppo che fa la differenza.
La squadra, composta quindi da persone gay e aperta ad accoglierne altri, si allena regolarmente in zona via Tucidide a Milano e gioca partite organizzate da Uisp Milano e da altre associazioni. La partecipazione quindi non è a un vero e proprio campionato, ma ai tornei organizzati dall’associazione locale che, in alcuni casi, diventano poi trasferte nazionali, con eventi e tornei che hanno visto gli Outsiders Milano (prima, ora Open calcio) arrivare a giocare incontri anche a Napoli, a Firenze o all’estero, confrontandosi con altre realtà sportive.
In un’intervista rilasciata al sito gay.it, uno dei fondatori degli Outsiders Milano aveva raccontato: “‘Alcuni di noi hanno iniziato col giocare insieme in una squadra, già aperta al mondo lgbt. Un bel giorno però (maggio 2017) ci siamo guardati e ci siamo resi conto che tutto facevamo ma di attivismo neanche l’ombra, se non partecipare ai tornei 'un calcio all’omofobia'. Mancava effettivamente la voglia, da parte di molti membri di quel team, di voler occupare un posto all’interno della comunità sportiva lgbt. Abbiamo quindi deciso di fondare la nostra squadra”.
L’inclusività però si riflette anche nella partecipazione. Infatti, sul sito del PSM la squadra offre la possibilità a chi vuole di andare ad allenarsi con l’Open, con sessioni di allenamento serale calendarizzate e a cui si può accedere tramite QR Code sul sito del PSM (che, info di servizio, sta cambiando, magari a breve avrà un altro layout). Magari non ti fanno più allenare, ma sarebbe difficile. Sarebbe, dopotutto, contro l’inclusione; contro il loro DNA.