Esattamente una settimana fa è stato rinvenuto un cadavere in via Sidoli a Parma. E proprio da quel luogo, presumibilmente sette mesi fa, è scomparsa la cinquantatreenne Alessandra Ollari. Era il 29 giugno 2023. Quei resti scoperti casualmente tra le erbacce da un uomo che portava a spasso il cane appartengono a quest’ultima? Di certo nei laboratori della scientifica si sta lavorando per dargli un’identità attraverso l’estrazione del suo materiale genetico. Alessandra si è allontanata volontariamente o qualcuno le ha tolto la vita? La Procura di Parma propende per la seconda ipotesi. In questa direzione, lo scorso ottobre 2023 ha deciso di procedere per omicidio volontario a carico di ignoti. Pochi dubbi hanno gli inquirenti sul fatto che Alessandra non sia una donna scomparsa, ma una donna a cui qualcuno ha fatto del male. Dubbi che in questi giorni sono aumentati con il rinvenimento di quei resti proprio a due km di distanza dalla sua abitazione. In attesa degli esiti del test del Dna, restano ferme le ombre intorno al presunto compagno di quest’ultima, Ermete Piroli. Alessandra ed Ermete si frequentavano da tempo, ma la loro storia non era portata avanti alla luce del sole. Nascosta al punto che neanche i familiari ne erano a conoscenza. In questo contesto hanno pesato come un macigno le testimonianze degli amici e delle persone vicine alla Ollari. In particolar modo con riferimento all’esatto momento in cui sarebbe scomparsa. Andiamo con ordine. Ermete Piroli ha denunciato la scomparsa di Alessandra il 29 giugno 2023. L’uomo ha riferito agli inquirenti che negli ultimi ventiquattro mesi la compagna era entrata in un turbinio emotivo senza uscita che l’aveva portata a isolarsi e a chiudersi nella sua abitazione di via Marzabotto. Un’abitazione dalla quale non usciva quasi mai se non per fare la spesa. E proprio con la scusa di recarsi al supermercato sarebbe scomparsa. Senza il suo telefono cellulare, senza documenti e senza occhiali. Secondo le persone più vicine alla donna, però, non si vedrebbe in giro almeno dal 2022. E in questo senso c’è la testimonianza di una delle sue affittuarie. Nello specifico, la parrucchiera in affitto in uno degli immobili di proprietà della Ollari ha riferito agli inquirenti di averla vista per l’ultima volta nel maggio del 2022. Da quel momento in poi, sempre a suo dire, non l’avrebbe più incontrata. Poi lei avrebbe smesso improvvisamente anche di rispondere alle sue chiamate e ai suoi messaggi.
Dalle indagini è emerso che Alessandra era una donna schiva, riservata e dopo la morte di sua mamma, avvenuta una decina di anni fa, aveva chiuso ogni contatto con gli zii e gli amici più stretti. Allo stesso modo, però, è venuto fuori che la sua relazione con Ermete durava da quindici anni. Perché tenerla nascosta dal momento che nessuno dei due aveva delle relazioni parallele? Forse perché la relazione non era stabile? Certo, se uno dei due, o entrambi, avessero avuto altre storie poteva essere concepibile la segretezza. Non era però questo il caso. A cinquantatré anni è anomalo nascondere una storia così duratura. A maggior ragione perché non c’erano in ballo legami extraconiugali. Alessandra non era un’adolescente, ma una donna con personalità strutturata. Per di più è emerso che Ermete aveva la delega per accedere al conto corrente della compagna. Dal giorno della presunta scomparsa non risultano movimenti sospetti. Ma certamente è un dato che conferma la serietà della relazione. La scena del potenziale crimine richiede un'indagine approfondita su questa omissione, poiché il diavolo si nasconde nei dettagli. Non è tutto. La situazione si complica ulteriormente considerando i precedenti penali del compagno di Ollari. L’uomo è stato condannato con sentenza passata in giudicato a un anno e mezzo di reclusione per aver commesso abusi in danno di una ragazza disabile. Piroli in proposito ha sempre sostenuto che si è trattato di di un errore giudiziario. Ad oggi è però difficile crederlo. A fomentare i dubbi ci sarebbero anche due telefonate partite dal cellulare di Alessandra il 31 maggio 2023: una ad un telefono cellulare e l’altra ad un numero fisso. Entrambi i numeri verso cui sono partite quelle chiamate corrispondono in rubrica al nome di Stefano. Un uomo misterioso che Ermete ha detto di non conoscere nella maniera più assoluta. I tabulati telefonici potrebbero rivelare la verità o indicare un possibile tentativo di depistaggio. Il solo punto fermo, in attesa dei risultati di laboratorio, è che il compagno è stato l'ultima persona a vedere Alessandra viva. E, a suo dire, ad averla vista l’ultima volta il 29 giugno dello scorso anno.