Skam 6, come ogni stagione precedente, è incentrata sulla storia di un personaggio. Questa volta sotto i riflettori c’è finita Asia (Nicole Rossi), una ragazza femminista e antifascista che nel suo liceo organizza dei comitati di consapevolezza politica. Nelle puntate si fa riferimento a un “fascismo che sta tornando in altre forme” generato dall'ignoranza e come si fa ad abbattere questo male che torna oggi a distanza di un secolo? Attraverso la “consapevolezza”. In Skam 6 non si sparla del governo né tantomeno si fanno comizi, e non ci si sporca neppure le labbra con l’untuosa e pretestuosa irriverenza con cui spesso vengono ritratti (male) alcuni giovani d'oggi che soffrono d’ecoansia e sfuggono alle categorie. Nicole è decisa e “consapevole”, è l’esempio di come le battagliere dovrebbero essere, fragili anche (e per questo autentiche) ma soprattutto coscienti dei problemi veri che ammalano la nostra società, come il fascismo per nulla latente (tempismo perfetto considerando la recente commemorazione di Acca Larenzia), e fa di tutto perché questa consapevolezza diventi un Credo da non disperdere, ma da tramandare. Conoscenza che spesso, ammettiamolo, manca. Perché a diventar ribelli ci si mette un attimo, per fare i rivoluzionari c’è bisogno di tempo (e di studio). “Violenza sulle donne, violenza razziale, violenza contro le minoranze, l’importante è che queste persone siano più deboli e continuino a esserlo”. Così si apre la sesta stagione di Skam. Se state pensando “che noia questa roba dell’inclusione, ennesima pruriginosa e buonista moda della sinistra”, vi dico che no, non è così. Skam 6 ci rivela che dietro la ribellione, la rabbia dei giovani d’oggi, non c'è la caciara inutile, spesso esiste un forte desiderio di consolazione e di certezze nella speranza che il futuro sbiadito che ci hanno lasciato fra le mani i nostri genitori e nonni si possa recuperare e far rifiorire.
Nicole fa parte di un piccolo gruppo di amici, è legatissima a Viola (Lea Gavino) coprotagonista della penultima (e più bella) stagione di Skam insieme a Elia (Francesco Centorame). Asia ha delle compagne fidate e dei genitori che la aiuteranno a sconfiggere i suoi mostri che hanno la forma di piatti prelibati, impossibili persino da sognare. Asia sta male, avverte, nonostante le sembianze da dura e da romana verace, fragilità dentro e fuori di sè. Tempismo perfetto (parte due) per parlare di Dca, viste le recenti polemiche sul fondo da 25 milioni di euro che non era presente nella Legge di bilancio 2024, che ha portato migliaia di giovanissimi a manifestare nelle piazze di tutta Italia, considerato l'aumento sempre più allarmante di persone che soffrono di disturbi alimentari (per le giovani donne queste malattie corrispondono alle prime causa di morte dopo gli incidenti stradali). La paura per Asia è destinata a duplicarsi, ad assumere una forma ancora diversa, prenderà le sembianze di Giulio (Andrea Palma), un ragazzo trasferitosi da poco nel suo stesso liceo, dal passato problematico. Giulio per un certo momento della sua vita ha rappresentato tutto ciò verso cui Asia ha sempre lottato. Eppure grazie al consiglio di Munny (Yothin Clavenzani), la ragazza cercherà di perdonarlo. “Questo spazio vuoto non è male”, recita una canzone che fa da sottofondo nella puntata in cui Asia è in preda a una crisi esistenziale, però in risposta dico: "Si, ma condividerlo (come ci insegna questa storia), affollarlo, è meglio".