A Propaganda Live, il programma condotto da Diego Bianchi (in arte Zoro) di La7 è stato invitato il Maestro del cinema italiano e neorealista: Marco Bellocchio. Un artista che non ha mai avuto paura di esprimere le sue perplessità e incertezze sullo stato di salute dell’Italia politica e religiosa indagandola (e cercandola) nei suoi film. Lo abbiamo visto anche in Rapito, il suo ultimo lavoro incentrato sul caso Mortara, la storia di un bimbo ebreo rapito dal Vaticano obbligato a rispondere al Battesimo e alla Dottrina cattolica. Durante l’intervista dello scorso 19 gennaio, Bianchi gli ha chiesto una sua opinione sul binomio “Destra e Cultura”, negli ultimi mesi al centro di svariate polemiche. Basta pensare alla personale di J. R. R. Tolkien allo Gnam contrapposta a quella degli artisti che ricordano Italo Calvino alle Scuderie del Quirinale a Roma. Bianchi: “Che ne pensi di quest’ansia mai nascosta dalla destra che ha spesso ricordato: 'Quando arriveremo noi chi ha abbassato la testa ora la rialzerà perché non poteva dire come la pensava sopratutto nella cultura'? Questa esigenza che i politici schierati a destra manifestano sempre, questa rivendicazione di riequilibrare l’egemonia culturale del Paese come se non fosse una questione di merito ma di poltrone…”.
Bellocchio senza tergiversare, ha risposto così al conduttore: “Si dice sempre che la destra vuole prendere... però a livello di artisti, di idee e di fantasia ne ha poca. La bellezza, la libertà non può andare con Sangiuliano. Non c'è rapporto”. Il regista che scherzando ha detto di avere “ancora qualche amico di sinistra” ha aggiunto però di non sentirsi censurato e pure di non essere più un militante da molto tempo. Se sulla destra ha manifestato non poco scetticismo, la situazione a sinistra per Bellocchio non sarebbe delle più floride. Durante l'intervista si è parlato di fazioni politiche, di cultura e pure di guerra in Medioriente ma anche di dispersione di idee e ideologie nel partito che oggi tenta di fare l'opposizione. “Una volta c’era la militanza per un partito, oggi a destra hanno l’imbarazzo della scelta, si discute sulla forma ma non sulla militanza, a sinistra invece non si sa più dove andare, si prova comunque a militare certo, ma con le idee e basta”. Queste le parole di Zoro accolte e condivise anche da Bellocchio che ha confessato, tra le altre cose, di sentirsi smarrito in questa sinistra, e di trovarsi senza più punti di riferimento, forse proprio come tutti i giovani di oggi, consci dei propri ideali ma incerti sulla rappresentazione degli stessi.