Non possono fornire garanzie per ottenere un’abitazione, queste le parole della coppia di Legnano. A nulla vale il reddito di cittadinanza di lei, né il contratto a termine del marito. Uno lavora, l’altra dovrebbe essere sostenuta dallo Stato. Ma nei fatti non è così. Tanto che il loro Natale rischiava di essere “festeggiato” in auto. Come in auto, d’altronde, era passato il periodo di gravidanza, dopo una prima permanenza in un magazzino. Proprio così. Milena era fino a poco tempo fa incinta di un bambino ed è stata costretta a dormire in questi mesi in un edificio commerciale e, poi, in macchina con il marito Ignazio e le sue due bambine di 7 e 8 anni. Una storia già triste aggravata dalle difficili condizioni post parto di Ethan, il neonato ora ricoverato in ospedale.
La famiglia è stata aiutata in questi giorni da amici e conoscenti e anche l’associazione “Il Sole nel Cuore” ha provveduto affinché potesse passare almeno il Natale in un albergo. Ma l’impegno della comunità non può bastare e non basterà. Per questo anche il comune di Legnano si sta attivando, seppur tardivamente, affinché la coppia e i loro tre figli possano trovare un alloggio. Il piccolo Ethan ha una paralisi alle corde vocali ma le sue condizioni stanno lentamente migliorando. L’attenzione mediatica sul caso sembra aver smosso qualcosa, ma il caso mette nuovamente in luce le gravi mancanze della rete assistenziale italiana per l’ennesimo caso di famiglia senza tetto. In questo caso, oltre al danno, la beffa del lavoro di Ignazio e del reddito di cittadinanza di Milena, insufficienti per garantire stabilità ai loro figli.