Metà dei fondi d’investimento europei “dark green”, che sono considerati i meno impattanti per clima e ambiente, all’esame per la sostenibilità sono stati bocciati. Più che verdi risultano neri, con 8 miliardi e mezzo di euro destinati a compagnie inquinanti, appartenenti al settore dell’aviazione e dei combustibili fossili, e buona parte di questo denaro proviene da investitori italiani. A rivelarlo un’inchiesta condotta dalla Great Green Investment Investigation, un gruppo formaro da diverse testate, tra cui El Pais, Le Monde e l’italiana Irpi Media. 26 giornalisti che hanno analizzato 838 portafogli sostenibili, dal valore di 619 miliardi di euro. Di questo totale 388 comprendevano società con alte quote di emissioni di gas serra. I fondi analizzati sono classificati come altamente sostenibili, salvadanai venduti ai risparmiatori da banche come Bnp Paribas, Deutsche Bank, ABN Amro, Unicredit, Deloitte, Robeco e ING Bank. Nel 2022 il loro capitale è cresciuto di ben 31 miliardi, risultati molto positivi rispetto agli altri fondi verdi. Redditizi anche per le società che le promuovono: è previsto un premio annuo aggiuntivo, compreso tra 480 e 510 milioni di euro, secondo Paul Smeets, professore di finanza sostenibile all’Università di Amsterdam. I requisiti per accedere sono stringenti: i fondi devono raccogliere aziende con un obiettivo ambientale esplicito e che evitino danni significativi alla natura, al clima o ai diritti umani.
In quasi la metà dei casi analizzati questi criteri non vengono totalmente rispettati. Di conseguenza questo si traduce in 8,54 miliardi di euro destinati all’industria fossile e dell’aviazione. Su 477 fondi disponibili a giugno 2022, 236 sono legati alle fonti fossili o al settore dell’aviazione. La situazione non è migliore all’estero. L’inchiesta ha denunciato gestori patrimoniali noti, come BlackRock, ma anche Bnp Paribas, con il 20% del suo fondo green investito in energia fossile. Tuttavia, anche le società non legate al fossile non si possono però considerare sostenibili: come Microsoft, Apple, Alphabet, le società farmaceutica Novo Nordisk e Thermo Fisher, McDonald’s, Coca-Cola, Pepsico, L’Oréal e Louis Vuitton Moët Hennessy, tutti legati ad un largo utilizzo della plastica. Dagli accordi sul clima di Parigi del 2015, gli investimenti sostenibili sono in crescita. Secondo il fornitore di servizi finanziari Morningstar, attualmente almeno 418mila miliardi di euro sono investiti in prodotti etichettati come verdi. Molti dei portafogli verdi però si concentrano su come le normative e i cambiamenti climatici potrebbero influenzarne il rendimento.