La storia si ripete sempre due volte: la prima volta come tragedia, la seconda come farsa. È una citazione attribuita a Karl Marx che può essere trovata su siti come ‘aforisticamente’ and so on, e non mi stupirebbe vederla riutilizzata come cavallo di Troia dai no vax con buona pace del filosofo tedesco. Non bastavano i negazionisti o le figuracce à la David Irving (lui affermò che la camera a gas usata nel campo di Auschwitz fosse un falso) abbiamo sviluppato una tendenza negli ultimi settant’anni a credere alle pseudoscienze o alle correnti pseudostoriche, rispetto a fatti o dati accertati, documentati ed evidenti. Se così non fosse personalità come Wanna Marchi, Milo Yiannopoulos, David Koresh Robert F. Kennedy Jr., per citarne alcuni, non avrebbero trovato terreno fertile in cui far germogliare idee malsane, credenze distorte e ambienti tossici. Se così non fosse su Facebook come su Telegram, per non dimenticare Reddit, non profilerebbero fanatici dei rimedi naturali (la curcuma per sconfiggere il cancro), sudditi della pacha mama, gruppi con contenuti di “alto rilievo spirituale” (popolati per lo più da gente pronta a scammare, cioè truffare, gli altri) alternati a fanatici del complotto, orfani della truffa dell'allunaggio e delle Torri Gemelle, schiavi di un meccanismo che si rifà molto alle dinamiche del disturbo ossessivo compulsivo: pensieri intrusivi e ricorrenti smorzati da comportamenti che provano a neutralizzarle l’ansia e il disagio in modo altrettanto dannoso e invalidante. L’ansia che conosciamo bene dopo due anni di pandemia, la consapevolezza che al di là delle bellissime panoramiche registrate da droni sapientemente comandati, dalle storie su Instagram che sfogliamo al wc, dai video su TikTok che ci regalano una risata nel constatare quanto possano essere buffi gli animali (dal mamba nero allo pterodattilo, perché qualcuno ancora crede che esista) o belli i tramonti sul Lago della Morte in Sicilia, la natura - a ragione - ci odia. Forse non ci odia, ma le siamo indifferenti, e se solo potesse ci farebbe ghosting o ci sterminerebbe indipendentemente da quanti alberi abbracciamo e in quale angolo di mondo ci nascondiamo allevando ogni specie animale, usati come soggetti in foto kawaii da postare sui social.
L’aveva già capito David Byrne, secondo Lester Bangs, nell’album Fear of Music dove nel brano Air la stessa aria viene vista come un male da cui guardarsi (e in epoca di Covid niente risulta più vero). Se “la natura è malvagia”, se non possiamo affidarci alle stesse fondamenta del creato su cosa possiamo fare affidamento? Si salvi chi può, possibilmente passando sopra gli altri come in un black friday che si rispetti. Così nascono gli psicotici nei migliori dei casi, e nel peggiore dei veri e propri criminali, dei santoni 2.0 che per una manciata di like incitano il prossimo, tramite i loro profili social, a disertare, a disobbedire alle soluzioni migliori a fronte di una emergenza mondiale (e quale sarebbe l’alternativa?). Alcuni a Trento, come a Novara, hanno sfilato vestiti come i deportati nei campi nazisti, e molti altri in virtù della Giornata della Memoria rivendicano oggi (pare a Perugia) una comunione spirituale con le vittime del nazi-fascismo. Liliana Segre ha commentato la fortuna di questi cittadini nel mimare le tragedie altrui, ed è assolutamente un atteggiamento figlio dei tempi moderni: vivere per interposta persona, le tragedie almeno, perché le gioie vengono rivendicate con la stessa ostinazione con cui l’anziano si presenta alle poste a fine mese.
La comunità ebraica di Venezia ha giustamente risposto ai pericolosi accostamenti fatti dai gruppi no vax, appiattire uno stermino di sei milioni di persone allo stesso livello di non poter pasteggiare liberamente al ristorante (o perdere il lavoro per una scelta fatta e non imposta unilateralmente) è tra il volgare e il ridicolo, ma sicuramente un altro inquietante sintomo del nuovo millennio, livellare tutto a una dimensione sola. Ma sappiamo com’è, questo è il futuro e per dirla con South Park: noi, gente del futuro, non ridicolizziamo nessuno per ciò in cui crede. Anche se questo significa permettere a Robert Kennedy Jr. di dire che Anna Frank in soffitta aveva più libertà dei no vax che, comodamente sul divano, postano status motivazionali e gonfiano un ego ipertrofico elevandosi a eroi che campano di sussidi statali, pagati dagli altri imbecilli, perché hanno “dovuto” rinunciare al lavoro. Se vivessimo davvero in dittatura probabilmente questa gente verrebbe fucilata in piazza con l’accusa di disertori dell’economia nazionale ma, ehi, siamo nel futuro, e se abbiamo accettato gli asterischi per eliminare ogni discriminazione di genere perché non accettare questo?
Forse oggi, chissà dove, ci sarà davvero la manifestazione no vax, forse la richiesta fatta alle autorità verrà accettata e noi avremo la possibilità di assistere a un’altra fantastica pagina di storia, in attesa che a noialtri schiavi del sistema, blupillati, servi del patriarcato e della dittatura sanitaria, sia data la possibilità di riunirci in piazza e brindare a un “futuro passato” in memoria di questi fantastici personaggi che fanno parte della nostra vita, i no vax.