Il Governo ha preso provvedimenti per proteggere Pirelli e le sue tecnologie dal socio cinese del gruppo (China National Tire and Rubber Corporation), in particolare i sensori cyber integrati negli pneumatici: la contromisura viene chiamata “golden power” e implica l’attivazione di strumenti per la tutela dell'asset strategico, tra i quali limiti di accessibilità alle informazioni. Perché la protezione sui sensori cyber? E di cosa si tratta? Si tratta di dispositivi in grado di raccogliere dati relativi al veicolo, come le condizioni stradali, la geolocalizzazione e lo stato delle infrastrutture. Informazioni che possono essere trasmesse a sistemi di elaborazione cloud e supercomputer per creare tramite intelligenza artificiale modelli digitali avanzati. La tecnologia cyber viene considerata un'area di "rilevanza strategica" e, come affermato da Palazzo Chigi, "riveste un ruolo cruciale in diversi settori: automazione industriale, comunicazione tra macchine, apprendimento automatico, manifattura avanzata, intelligenza artificiale, sensoristica e attuatori critici, big data e analisi. In questi settori, la tecnologia cyber rappresenta una risorsa strategica nazionale". L'abuso di questa tecnologia può comportare "rischi significativi non solo per la privacy dei dati degli utenti, ma anche per il possibile trasferimento di informazioni rilevanti per la sicurezza".
Quali sono le implicazioni per Pirelli? Secondo quanto spiegato da Palazzo Chigi, l'obiettivo è creare una serie di misure volte a tutelare l'autonomia dell’azienda e della sua dirigenza, garantire la sicurezza delle procedure, proteggere le informazioni strategiche e preservare le competenze.
"Questa scelta di proteggere gli interessi nazionali – il commento del ministro degli esteri Tajani – è stata presa durante il Consiglio dei ministri. Lo Stato protegge i dati che non possono essere messi a disposizione degli stranieri, in questo caso i cinesi. La nostra decisione mira a tutelare l'azienda che produce sensori integrati nei pneumatici, ma che potrebbero contenere dati sensibili per la sicurezza. Non si tratta di un gesto ostile, ma di prudenza e tutela degli interessi nazionali".