Mentre l'Italia sfonda letteralmente le frontiere dello spazio, qui sulla Terra sembriamo troppo occupati a discutere di cose effimere e superficiali. E no, non parliamo di questioni vitali come la scoperta di un farmaco o di una nuova tecnologia, bensì della vita di Gennaro Sangiuliano, ormai ex ministro della cultura, che sembra aver fatto di tutto per mettere le sue vicissitudini più o meno private al centro dell'attenzione mediatica. Il problema? Mentre ci si arrovella su gossip e lacrime, Vega, il fiore all'occhiello della nostra ingegneria spaziale, è stato lanciato simbolicamente (ma non solo) verso l'infinito e oltre. E la domanda sorge spontanea: qualcuno se n'è accorto?
Negli ultimi giorni l'Italia ha segnato un altro storico successo con il lancio del razzo Vega, un satellite tutto italiano messo in orbita senza intoppi da una delle nostre eccellenze tecnologiche. Questo non è solo un "pallone" mandato nello spazio, è la dimostrazione che possiamo giocare a fare i grandi in un campo aerospaziale, lo stesso dominato da giganti come gli Usa, la Russia, la Cina e dalla nuova generazione di miliardari privati.
Forse, più che condividere love story e pettegolezzi, dovremmo anche spiegare ai ragazzi chi possiamo diventare, magari partendo proprio dallo spettacolare balzo nello spazio di questi giorni. Ma la tv generalista preferisce guardare ad altro, piuttosto che al futuro. Come non biasimarla visto quello che con molta probabilità potrà attenderci. E così, mentre degli ingegneri scrivono un capitolo glorioso per il Paese, la stragrande maggioranza del Paese è intenta a pensare ad altro. Forse non tutti sanno che l’Italia ha un ruolo strategico di primo piano nel settore aerospaziale, sia a livello europeo che globale, grazie a un insieme di capacità industriali, scientifiche e tecnologiche, nonché a una lunga tradizione di partecipazione a programmi internazionali di grande rilievo. Lo sviluppo negli ultimi anni della space economy rappresenta un settore di crescente interesse, con nuove opportunità di investimento e innovazione. La cooperazione con le principali agenzie spaziali mondiali e la capacità di fornire infrastrutture critiche come satelliti e vettori rendono di conseguenza il paese un attore chiave nel campo dello spazio. Nel frattempo al grido di "Italians throw better" si è accompagnato in orbita con successo il satellite per l’osservazione della Terra Sentinel-2C, nell’ambito del programma Copernicus della Commissione Europea. Nello specifico un satellite che continuerà a fornire dati ad alta risoluzione essenziali per il principale programma europeo di osservazione della Terra. Dati sempre più utili al monitoraggio del suolo, dell’acqua e dell’atmosfera. Il che amplifica in Europa una nuova feroce guerra competitiva per imporre i propri lanciatori, Germania e Francia in primis. Dopo l'ennesimo smacco morale servito da un lanciatore italiano, vedremo come reagiranno i soliti noti. Resta il fatto che ancora una volta non possiamo continuare a ignorare i successi scientifici che ci riguardano direttamente.
Galileo in passato ce lo ha insegnato. Gli abitanti della penisola italica sono capaci di essere protagonisti nel cielo e nello spazio, ma incapaci di riconoscerlo. Se non diamo valore ai successi che ci fanno avanzare, continueremo a rimanere fermi nelle nostre polemiche quotidiane. Forse, la prossima volta che un razzo Vega decolla, potremmo alzare gli occhi al cielo e smetterla di fissare gli smartphone e scrollare nel vuoto, almeno per un momento.