Luca Gardini è il re dei sommelier, uno dei professionisti più rilevanti e riconosciuti a livello internazionale. Il “palato assoluto” romagnolo è un ambasciatore e un difensore della cultura nel mondo, un pescatore di eccellenze, scoperte e scovate ovunque, non solo tra i ristoranti stellati. Antonella Viola è un’immunologa, divenuta popolare durante il periodo pandemico. L’uscita infelice che sta facendo molto discutere riguarda la sua opinione sul consumo di alcool, che sconsiglia anche in piccole quantità. Per la Viola, infatti, degli studi dimostrerebbero che l’alcool intacca le dimensioni del cervello e che anche un solo bicchiere di vino non sarebbe il massimo. Salvo poi, afferma, concedersi di tanto in tanto un calice in un ristorante stellato (beata lei). A ridimensionare la portata di queste affermazioni sono i virologi più pop del momento, da Pregliasco a Bassetti, che ricordano i benefici di un bicchiere di vino al giorno. Ma cosa ne pensa chi con il vino ci lavora ogni giorno?
Antonella Viola ha detto che il vino farebbe rimpicciolire il cervello. Che ne pensi?
Sono 27 anni che bevo vino, ma ho la memoria sanissima, mi ricordo tutto, ho la mente veloce, rapida e reattiva. La mia risposta alla signora Antonella Viola è che lavoro da una vita nel mondo del vino, ogni giorno, e il mio cervello è quello di sempre. Mi sembra eccessiva questa sua uscita. Basti pensare che la percentuale di alcool presente in un bicchiere di vino è inferiore a quella che un corpo umano è in grado di smaltire.
Il vino è solo salute?
Assolutamente no, è cultura, storia, amore e attenzione per il territorio, fonte di ricchezza e molto altro. Oggi siamo la prima nazione, a mio avviso, per qualità del vino, abbiamo tantissimi vitigni. So come funziona questo mondo. In questo momento storico in cui possiamo trarre vantaggio da un prodotto che lega cucina, ristoranti, hotel, enoturismo, cultura, arte, storia (perché i vini hanno da raccontare), dobbiamo commentare l’uscita di un’immunologa? L’immunologa facesse il suo lavoro. Non venga a rompere le scatole a chi in questi ambienti sa fare davvero bene il proprio lavoro. Ci sono sostane come il resveratrolo che fanno anche bene. Ognuno deve pensare al suo.
Matteo Bassetti ha brindato in un video ironizzando sull’affermazione della collega.
Sposo a pieno la posizione di Bassetti, che mi è sempre sembrato molto lineare e lucido, fin dai tempi del covid.
Ha detto che si concede un calice solo nei ristoranti stellati.
Fa un po’ ridere. Cos’è, in trattoria non puoi bere un bicchiere di vino? Nelle osterie? Cos’hanno di più gli stellati? Oggi abbiamo una categoria di trattorie e osterie che hanno vino di grandissima qualità. Hanno piatti magari meno elaborati o con meno ingredienti, ma c’è una selezione del gusto strepitosa. Con quest’affermazione si è data la zappa sui piedi da sola.
Se non è vero che fa così male quanto sostiene, perché la Viola se n’è uscita con un giudizio del genere?
Lo avrà fatto per far parlare di sé. Penso questo quando vedo poche basi per delle affermazioni così drammatica e lapidarie. Lei dovrebbe fare il suo al massimo, e io il mio al massimo. Porteremmo un valore aggiunto all’Italia entrambi parlando del nostro.
Credi che, se si vuole parlare di salute, magari ci sarebbe da distinguere tra vini di alta qualità e prodotti dozzinali?
Devo contraddirti, perché l’Italia è la nazione con la gamma più vasta di vini in rapporto qualità-prezzo. Ci sono dei vini che in scaffale sono da 8, 10, 12, 14 euro buonissimi. Il vino, prima di andare in bottiglia, è sfuso. Ci sono dei vini sfusi buoni. è difficile trovare un vino di non qualità in Italia, che fa male. Ma anche per un motivo semplice. Ci son certi vini della grande distribuzione, come quelli in tetrapak, che fanno milioni di pezzi; se facessero un vino malsano sarebbe un problema serio. Oggi non c’è vino che fa male. Poi possono esserci vini più o meno buoni, anche a seconda dei gusti personali. Lo standard medio del vino italiano, però, è di ottima qualità, e son tutti sani.
In Irlanda vogliono mettere sull’etichetta del vino l’avvertenza per i rischi alla salute che il vino comporta. Sei d’accordo?
Non solo non sono d‘accordo, sono contro. Sono cavolate. Il vino come le sigarette? L’abuso di tutte le cose fa male, ma da quanto esiste il vino? È l’abuso il problema, ovviamente. Come con il sale.
Se dovessi far cambiare idea ad Antonella Viola, che vino le consiglieresti?
Intanto dovrebbe bere con chi conosce il vino, così da apprezzare il momento anche di convivialità. Poi le consiglierei un vitigno: un Nebbiolo; Barbaresco Barolo, magari un’annata elegante e fine per alleviare un po’ gli anni.