Secondo il ministro della transizione ecologica, Roberto Cingolani, l’aumento del prezzo dei carburanti è “ingiustificato”, frutto di una marcata speculazione sui mercati e privo di concrete “motivazioni tecniche”. Cingolani lo ha detto commentando gli aumenti dei prezzi negli ultimi giorni e ha parlato esplicitamente di “colossale truffa”.
“Non esiste una motivazione tecnica – le parole di Cingolani a SkyTg24, dove ha parlato di «spirale speculativa» – per cui questi carburanti siano così costosi, il mercato ha alzato i prezzi in maniera irragionevole e lo stanno pagando le nostre imprese. I prezzi dell’energia stanno crescendo in maniera assolutamente scorrelata dalla realtà dei fatti. Siamo in presenza di una colossale truffa che viene dal nervosismo del mercato ed è fatta a spese delle imprese e dei cittadini”.
Bene, si fa per dire, ma il ministro fa parte del Governo o del Codacons? Sicuramente saprà o dovrebbe sapere che oltre metà del prezzo di benzina e gasolio è frutto di imposte decise dallo Stato, quindi…
“E chi è – si chiede Camilla Conti sulla Verità – il responsabile della «colossale truffa» citata da Cingolani? Il ministero conosce già nomi e cognomi e li ha segnalati in procura? Perché gridare alle cavallette, pardon al «mercato nervoso», non risolve l’emergenza. Anzi, rischia di esacerbare ancora di più gli animi in una situazione che, come ha detto lo stesso ministro nei giorni scorsi, senza import russo si trasformerà in «tragedia sociale». Tanto che qualche ora dopo le dichiarazioni fatte nel salotto di Sky, «fonti del ministero» sono state costrette a metterci una toppa e hanno filtrato alle agenzie di stampa una precisazione: «Il ministro Cingolani parlando di speculazione di mercato si riferiva al prezzo del greggio e del gas, in aumento esponenziale nonostante non ci siano problemi di carenza dell’offerta». Troppo tardi. Perché subito l’Unione nazionale dei consumatori ha annunciato un esposto all’Antitrust e alla Procura per accertare la tempistica degli aumenti del carburante chiedendo che Cingolani venga sentito come persona informata sui fatti. Mentre Assoutenti ha chiesto al governo di varare «un decreto ad hoc per fermare le speculazioni sui carburanti e frenare l’escalation dei listini alla pompa». Resta, intanto, da capire cosa voglia fare Cingolani oltre a parlare come se stesse al Codacons”.
Ci sarebbe giusto una ventina di accise che si potrebbero togliere…