Nelle recenti notizie riguardanti il mondo della musica oggi spicca quella che riguarda il noto artista della scena rap Shiva. Il cantante è stato arrestato in seguito all'accusa di detenzione abusiva di arma da fuoco e tentato omicidio. Da mesi continuo a scrivere su MOW articoli sul tema della stretta connessione tra musica trap/rap e violenza, in particolare modo a Milano. Proprio ieri nuovamente ho scritto delle baby gang, dei modelli che danno spunto a questo ingiustificato e sempre più crescente fenomeno che in particolare riguarda la città di Milano. Magari forse proprio per la coincidenza che erige la città in questo momento a capitale della musica e in particolare di questo genere musicale da testi ed atteggiamenti che inequivocabilmente sono fonte ispiratrice per la microcriminalità. Il grido di allarme non solo è rimasto disatteso dalle discografiche che continuano a pubblicare e a investire su questo tipo di musica, dalle piattaforme (Spotify in testa) che ne costruiscono operazioni di marketing, ai social che piuttosto bannano un seno scoperto e non una foto di un trapper con mazzette di danaro (in violazione spesso del limite di detenzione di banconote contanti) o con in mano mitra, pistole e tutto ciò che costituisce un immaginario che istiga al crimine. E se poi aggiungiamo che il Sala Sindaco della città, oramai simil Gotham City, presta la sua immagine alla promozione di un evento live di uno storico gruppo che sicuramente rappresenta la storia del rap in Italia ma che è distante dalla espressione e dalla immagine europeista a cui Milano ambisce, è chiaro che ai giovani arriva un messaggio completamente sbagliato. Ma poi di cosa parliamo? Della scoperta dell’acqua calda? È noto a tutti che nell’ambiente trap girano droga, armi e chi più ne ha più ne metta! Oramai il Tribunale di Milano tra Simba la Rue, Baby Gang e Shiva può prendere il posto di una discografica. Per non parlare di molti fatti violenti messi a tacere grazie ad accordi sottobanco tra gli stessi protagonisti. E questo è quello che stiamo generando ossessionati dai guadagni facili che colpiscono i vertici delle discografiche, gli artisti, i promoter e poi anche i ragazzi normali che si convincono che per arrivare a disporre di facile denaro devi vivere come i tuoi modelli. E ancora: la Fimi? Ma caz*o! Si rende conto che certifica dischi di questi personaggi avvalorandone di fatto i contenuti? Siamo alla follia totale e continuare a vivere di rimpianti del tempo che fu non aiuta: servono iniziative concrete e un forte intervento da parte della politica e del governo altrimenti si prospettano anni in cui il fenomeno delinquenziale crescerà vertiginosamente. Andate a controllare cosa accade negli studi di registrazione quando i trapper rapper (e anche ex artisti ora convertiti al pop) registrano. Ma tutto è tollerato nel nome del business.
Speriamo di non trovarci anche Shiva sul palco della Rai: almeno questo risparmiatelo agli italiani per bene. C’è molto da riflettere per comprendere cosa ci sta accadendo e mi piace riportare un pensiero che ho letto proprio oggi dello psicologo Elpidio Cecere dal quale, riflettendo, si possono anche comprendere le cause che creano piccoli Shiva & company: “Bambini annoiati ai quali si fanno feste di compleanno grandiose, con torte giganti che non mangiano, con animatori che non ascoltano, con genitori che sembrano schiavi, dei figli e degli occhi della gente. Genitori attaccati a smartphone subitamente pronti a riprendere i figli che mangiano-dormono-bevono-respirano, troppo impegnati nelle frivolezze quotidiane e nel riempire i vuoti dei loro figli con quintali di giochi-giocattoli-vestiti-dolciumi-vizi inutili, perdendo d’occhio quel che conta sul serio: crescere dei figli oggi per permettere loro di diventare adulti domani. Bambini senza fantasia, che non sanno cosa fare se gli togli un tablet o uno smartphone dalle mani, che non ringraziano, che non salutano, a cui si elemosinano baci, che non accettano mai un no come risposta. Bimbi iperprotetti in tutto dagli errori, dagli insegnamenti, dalla vita...che non conoscono ragioni plausibili per chiedere scusa, per leggere un libro, per socializzare con chi non ha le scarpe firmate o l'ultimo modello di barbie! Bambine truccate e smaltate, con vestiti da ragazza, con lo specchietto nella piccola borsetta ...che sbadigliano e non disegnano. Ragazzini che scrivono con le ‘k’ al posto della 'c' perché la grammatica è obsoleta. Generazione che cambia, tempi che cambiano, i genitori fanno gli amici, i nonni fanno gli schiavi, gli insegnanti sono gli aguzzini che li stressano, poverini, stanchi come sono alla loro età imprecisata, fatta di troppi sì. Forse dovremmo fermarci e rieducare (e in alcuni casi educare) non come ieri nè come oggi, dare ai piccoli la possibilità di essere piccoli e ai grandi l'occasione di crescere davvero!”