È ufficiale, l’alcol-lock sta per diventare realtà. Ma di cosa si tratta nello specifico? Di un etilometro mobile che può essere collegato direttamente al sistema di avviamento dell’auto. Si soffia nel boccaglio e se i livelli di alcol sono superiori a quelli stabiliti il sistema impedisce che il motore si accenda. Meccanismo che viene già usato in molti paesi come Austria, Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Polonia, Portogallo e Regno Unito. Sarà obbligatorio per i recidivi: al secondo ritiro della patente il guidatore dovrà farlo installare a spese proprie e soprattutto non potrà rimuoverlo senza far scattare una segnalazione. Non solo, sarà infatti costretto a soffiarci dentro ogni volta in cui accenderà l’auto. Matteo Salvini vorrebbe che le case automobilistiche dispongano già tutto per poter istallarlo sui mezzi di nuova immatricolazione.
La proposta di legge di Giorgio Mulè, vicepresidente della Camera, fa un ulteriore passo avanti: “L’alcol-lock non va inteso come strumento sanzionatorio, ma di prevenzione e responsabilizzazione. Il dispositivo va installato perché il guidatore possa conoscere il suo tasso alcolemico. Consapevole di aver superato i limiti previsti dalla legge, eviterà di mettersi in viaggio”. Come mai la vendita degli alcolici in autostrada non è vietata? “Anche durante gli eventi sportivi importanti si proibisce la vendita di alcol in una determinata zona per un certo lasso di tempo. Ma i tifosi si portano le bottiglie da casa. Lo stesso varrebbe per le autostrade: se un malintenzionato si mette alla guida non ha certo bisogno di fermarsi nelle aree di sosta per commettere un reato”.