Il governo Meloni ha approvato in Consiglio dei Ministri il disegno di legge sulla sicurezza stradale e la delega per una legge di riforma del Codice della strada, entrambi provvedimenti, si legge nella nota ufficiale, “fortemente voluti” del vicepremier e ministro dei Trasporti, il leader della Lega Matteo Salvini. Si tratta di un riordino complessivo della materia, con particolare attenzione, per ciò che riguarda il disegno di legge (Ddl), al contrasto alla guida in stato di ebbrezza alcolica o per effetto di droghe, o distratta dall’uso del cellulare. Il testo delle nuove norme non è stato ancora diffuso, ma sul sito del Ministero si può trovare un riassunto per slides.
Innanzitutto, si prevede una stretta per chi sia trovato a guidare con un tasso alcolemico nel sangue superiore al consentito (0,5 grammi per litro). Il principio-base è che coloro che abbiano assunto alcol sopra la soglia o sostanze stupefacenti stiano commettendo un reato penale. In particolare, a chi è già stato condannato per guida in stato di ebbrezza fra 0,5 e massimo 1,5 grammi per litro sarà fatto divieto di mettersi al posto del conducente a prescindere dalla quantità di alcol ingerito, dovrà sottoporsi a visita medica per ottenere la revisione della patente e verrà punito con sanzioni aumentate di un terzo nel caso fosse beccato di nuovo a guidare con valore alcolemico superiore allo zero. Divieto assoluto di rimettersi alla guida per due o tre anni, a seconda della gravità del reato. Per i minorenni sorpresi al volante senza patente o dopo aver fatto uso di droghe, vietato conseguirla fino al 24simo anno di età.
Per quanto concerne le sostanze stupefacenti, la polizia stradale sarà autorizzata a fare immediatamente prelievi di saliva, sempre, e non solo in caso di incidente come avviene oggi. Se il test preliminare risultasse positivo, gli agenti potranno impedire al guidatore di continuare la corsa, ritirandogli la patente (che il prefetto potrebbe sospendere fino a visita medica) e disponendo il fermo del veicolo senza attendere gli esami di laboratorio. La revoca della patente potrà durare fino a tre anni. Per chi si distrae con il telefono cellulare in mano, è prevista la sospensione della patente, una violazione equiparata a manovre pericolose (circolazione contromano, sorpasso azzardato, mancato utilizzo di sistemi di sicurezza per bambini ecc). Giro di vite anche sui monopattini elettrici: blocco del veicolo se circolante fuori città, casco obbligatorio, divieto di sosta sui marciapiedi, obbligo di targa e assicurazione ecc.
La novità più eclatante è però senz’altro l’introduzione dell’alcolock obbligatorio sulle auto. Consiste in un dispositivo elettronico per bloccare il veicolo all’avvio se il conducente è sotto l’influenza dell’alcol. Solitamente installato sul cruscotto del veicolo, funziona come rilevatore del livello di alcol nel respiro dell’individuo, che soffia nel tubo di respirazione, da cui viene analizzato il campione di alito e, di conseguenza, il grado alcolico. Se quest’ultimo supera la soglia prestabilita, l’auto non parte. Molti modelli di alcolock registrano anche i dati relativi ai test sull’alcol precedenti, così da fornire alle autorità un quadro completo del guidatore. Potrà essere infatti richiesto come parte di una condanna penale o condizione del ripristino della patente sospesa.
Nel Ddl Salvini, inoltre, è presente una serie di misure non sanzionatorie ma “facilitatrici” per automobilisti e in generale per la sicurezza su strada: lo stop alle zone a traffico limitato con “eccessive limitazioni dannose e poco chiare”; basta con gli “autovelox truffa”, con “l’utilizzo di strumenti certificati tutelando i cittadini da multe pazze”; ingresso della “safety car” in caso di incidenti in autostrada; “bonus” di due punti per neo-patentati che abbiano frequentato corsi di sicurezza stradale organizzati da scuole superiori; “nessuna complicazione burocratica per chi sceglie le due ruote”, ossia per i ciclisti “anche con pedalata assistita”, maggiormente tutelati nei sorpassi (“sicuri”). Il nuovo Codice della strada, invece, avrà le seguenti linee-guida: sarà riscritto per renderlo più snello e meglio coordinato al suo interno, delegificando, cioè togliendo leggi, per adeguarsi alle evoluzioni tecnologiche e alle normative europee. E naturalmente, saranno riviste le sanzioni.
L’entrata in vigore dei due testi di legge ordinaria, il Ddl Salvini e il futuro Codice della strada, dipenderà dall’iter previsto per questo tipo di legislazione. Il disegno di legge di iniziativa del governo dovrà passare dallo studio (istruttoria) della Commissione parlamentare competente, nello specifico della Commissione Trasporti, che può apportare modifiche. Svolto questo passaggio, il testo passa alle assemblee di Camera e Senato, che esaminano ogni articolo e discutono, con possibili emendamenti, fino alla votazione finale. Se approvata, la legge va ratificata dal Presidente della Repubblica (che potrebbe anche, motivando, rinviarla al parlamento, facendo ricominciare la discussione) e se la ratifica avviene, si giunge alla promulgazione e alla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. La legge entra in vigore quindici giorni dopo. Lo stesso iter vale per la legge-delega, in questo caso per il nuovo Codice stradale, ma con una ulteriore spinta in più. Difatti, guardando alle ultime statistiche sul tempo medio di approvazione e messa in vigore delle due tipologie di legge, per il Ddl Salvini si può prevedere che diverrà operativo dopo l’estate, nell’arco di 4-5 mesi, e idem per il Codice, ma forse impiegando anche un po’ meno, dai 3 ai 4. In autunno, insomma, come automobilisti dovremo munirci di alcolock e fare più attenzione a non usare il cellulare in auto (o ad alzare il gomito).