136 seggi per i Popolari (PP) di Feijóo grazie al loro 33%. 122 per i Socialisti di Sanchez che parla di una vittoria contro una destra reazionaria, quella di Vox, il partito alleato del PP crollato in questa tornata elettorale, raggiungendo appena il 12,4%, quasi 3 punti percentuale in meno rispetto all’ultima volta. Ora i catalani potrebbero determinare la vittoria della sinistra sui conservatori.
La richiesta fatta a Sanchez? Autodeterminazione e amnistia. Richieste che, sulla storia del Paese, pesano, e potrebbero – se accettate – essere un vero punto di svolta. La vittoria in termini assoluti del PP non basta a formare un governo, mentre la rimonta dei socialisti (e la crescita del partito di estrema sinistra Sumar) ci parla chiaramente di una polarizzazione tra una sinistra che sa compattarsi e una destra conservatrice e liberale che soffre la mancanza di fiducia da parte dei cittadini verso le frange più estremiste della cosiddetta destra sociale (Vox).
Una buona e una brutta notizia. La brutta notizia è chiaramente la costituzione a sinistra di una formazione unita che si rifà chiaramente a valori che hanno avuto nella storia incarnazioni nefaste. La buona notizia è che l’alternativa potrebbe non essere una destra sociale (cioè socialista), comunitaria e reazionaria come Vox.
Il partito ufficialmente appoggiato da Giorgia Meloni è infatti uscito completamente sconfitto. Lo spauracchio fascista, il timore dell’ondata nera, è stato – come successe in Italia – smentito dai numeri. A premiare, a destra, sarebbe invece un approccio più morbido e più liberale, lo stesso che ha permesso a Petteri Orpo di vincere in Finlandia contro il sovranismo di Rikka Purra e il progressismo di Sanna Marin.
Paradossalmente, l’effetto Meloni in Europa sta facendo emergere quella destra che Meloni non può e non sa rappresentare e che potrebbe finalmente mettersi alle spalle realtà come Vox e gli elementi più provinciali anche di Fratelli d’Italia (cioè quasi tutti) in UE.