«Morto Andrea Purgatori dopo una breve e fulminante malattia: nessuna correlazione... Ci piace ricordarlo con un video mentre sostiene il "vaccino" contro il Covid, sostiene il green pass e mentre insulta Paolo Brosio la cui unica colpa era sostenere le cure domiciliari precoci e mettere in dubbio l'efficacia del siero magico sperimentale... Paolo Brosio è ancora qui... Purgatori no... Evidentemente tra i due aveva ragione Brosio... Spiaze». Questo è il commento riservato ad Andrea Purgatori e recuperato da David Puente nel gruppo “Lombardia Russia, Geopolitica e News”. È il più eloquente dei commenti, il più chiaro esempio dell’orrore. Non per la mancanza di rispetto di fronte alla morte. Quella è un dato acclarato.
Non c’è più rispetto per la vita, perché dovremmo averne per il tempo in cui questa finisce? In fondo ad Andrea Purgatori non devono nulla, loro, gli uomini che gridano verso i propri pari credendo che tutti, tranne loro, siano dei collaborazionisti. Cosa dovrebbero saperne di Purgatori, che ha gridato davvero contro i Potenti, chi confonde la ricerca della verità – lunga, dura, faticosa – con qualche messaggio in qualche gruppo sovraffollato (e sovrappopolato). Le accuse contro Purgatori arrivano per la sua posizione a favore del vaccino sostenuta in varie occasioni e per una sua frase specifica contro i medici NoVax accusati di aver sbagliato lavoro. Infatti, sarebbe stato un «complice su Covid e “vaccinazioni”», sostenitore del “siero” (lo chiamano così, non avendo idea di cosa sia, effettivamente, un serio). Essendo «pro serio… fottesega… avanti con la pulizia». È «un altro mercenario in meno», un «pezzo di mer*a».
Ecco la frase di Purgatori: «Se sei un medico NoVax hai sbagliato lavoro. Se ti contagi e porti il Covid in ospedale, in clinica o nel tuo studio metti a rischio di morte i tuoi pazienti. Ergo, sei un criminale. Dunque, dimettiti». Non vedo errori. Ne avevamo già parlato qui. È chiaro che non si possano confondere la questione morale e la questione scientifica. Eppure i NoVax lo fanno. Non solo non sarebbe giusto essere obbligati a vaccinarsi, ma i vaccini non sarebbero vaccini, ma «sieri magici» i cui dati raccolti in modo scientifico (“mio cugino ha detto che…”) dimostrerebbero con ogni evidenza la loro inefficacia e pericolosità. Pericolosità ben maggiore del Covid tra l’altro. La storia la sappiamo. Per fortuna hanno perso. Certo, per colpa loro ha perso anche una schiera di “vaccino-esitanti” che avrebbero aperto a un serio dibattitto sul problema dell’analfabetismo scientifico di entrambi i lati della carreggiata che in questi anni hanno saputo dare il meglio di loro.
Messo da parte quanto non sanno o non provano a capire dei vaccini, resta il problema morale. Sì, l’aggressività nei confronti di un giornalista appena morto dopo quarant’anni di carriera al servizio della verità è anche di ordine morale. Rifiutare quanto sostiene è rifiutare l’ABC di ogni buon argomento morale, da Kant in poi. Non si può svolgere il contrario del proprio lavoro quando si dovrebbe lavorare. È chiaro a tutti. È la differenza tra l’uso privato e l’uso pubblico della propria ragione. Reagire in modo tanto violento a una banalità, come quella espressa da Purgatori, è banale. È un atteggiamento da bambini (non a caso Kant parlerà di questa distinzione in Risposta alla domanda: che cos’è l’Illuminismo?). Farlo ora che è morto è parte di un imbrutimento umano sempre più evidente e incalzante. Ogni notizia è la notizia buona per essere i peggiori.