In Grecia, nella notte di ieri, due treni si sono scontrati mentre viaggiavano sullo stesso binario. Si parla di almeno 36 morti e 80 feriti, e non è chiaro perché i due convogli fossero sulla stessa linea. L’incidente è avvenuto poco prima della mezzanotte, intorno alle 23:24, nei pressi di Evangelismos, una cittadina a pochi chilometri da Larissa. All’arrivo dei soccorsi i vagoni erano circondati dalle fiamme e i vigili sono dovuti intervenire immediatamente per poter portare in salvo i feriti rimasti incastrati nei vagoni ribaltati. Il frontale è avvenuto tra un convoglio merci e l’IC 62 partito da Atene e diretto a Salonicco. A circa 230 chilometri dalla capitale, tuttavia, i due treni si sono scontrati.
Secondo le ricostruzioni dei primi superstiti le cose sarebbero andate così: “Ci eravamo fermati, eravamo in ritardo di un'ora perché un altro treno era davanti a noi e dovevamo aspettare. C'è stato un botto (...), il treno era pieno”. Al momento dello schianto nel treno si trovavano circa 350 persone, ma da Atene ne erano partite 430, di cui un’ottantina era scesa a Larissa, la fermata precedente. La tragedia ricorda da vicino l’incidente ferroviario del 2016 avvenuto in Puglia con la stessa dinamica e in cui morirono 23 persone. Ai tempi venne avviata un’indagine che portò a processo la società Ferrotranviaria e 17 persone fisiche, che sono tutt’ora in causa con rito ordinario. Anche Elena Molinaro, dirigente del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti al tempo, era a processo, ma con rito abbreviato e la sentenza è arrivata il 21 febbraio di quest’anno, giorno in cui la dirigente è stata assolta. È stato aperto un fascicolo di inchiesta e intanto, nella piazza di Larissa, la Croce Rossa sta raccogliendo il sangue per i feriti, mentre all’ospedale per molti corpi, ormai irriconoscibili, è stato necessari ricorrere al test del DNA.