“Sono un po’ frastornata, ancora un attimo sotto shock. Ed è la prima volta che faccio un’intervista, magari ogni tanto puoi dirmi se sto andando bene?”. Risponde così Mariaelena Vignudelli, scritto tutto attaccato e sintetizzato da sempre in Elli, la ragazza immagine che ha fatto il giro dei social per un video girato al Motor Bike Expo. Il video, che trovate qui di seguito, ha scatenato una serie infinita di commenti: c’è il sostenitore delle moto senza ragazze sopra, quello che insulta i ragazzini per il mancato interesse, un altro che ‘vi lamentate se vi guardiamo, di più se non lo facciamo’, e ancora il Capitan Findus del motociclismo, naturalmente over 50, che ai suoi tempi le moto non le guardava granché perché alle fiere c’era da pensare alle donne.
Tutti parlano e ognuno è perfettamente convinto delle proprie ragioni, così abbiamo preso il telefono e abbiamo chiamato lei per farci raccontare questa storia. Elli è spontanea, divertente. Vive in una frazione di Budrio, paese di 18 mila anime fuori Bologna. “Considera un chilometro, tre case, l’ufficio postale e poco altro. Io lavoro in un bar a San Lazzaro, nella vita faccio quello”, racconta subito lei, appena tornata dalla trasferta. Ha 27 anni, una bella parlantina e tutta questa storia l’ha fatta soprattutto ridere. Elli quando può corre in pista, pare che abbia un gran talento e all'idea di fare la modella preferisce di gran lunga il suo lavoro da cameriera. “Sono scema? Forse, ma la mia vita mi piace così”.
"Ogni volta che vado in pista finisco per fare due giri a piedi per salutarla: per me è una droga"
Elli, che gran casino. Questo è stato il tuo primo MBE?
“Assolutamente sì, ma non solo: è stata la prima volta che ho fatto la ragazza immagine. Mia madre lavora nel mondo della moda - anche se così uno si immagina chissà che - e quando verso i 12 anni ho iniziato a vedere le modelle le ho detto che avrei voluto farlo anche io. Lei però, conoscendo l’ambiente, ha cercato di tenermi un po’ lontana da lì. Anche perché io ho sempre avuto passione per altro, non è mai stata la mia ambizione”.
Quindi come sei finita al Motor Bike Expo di Verona?
“L’azienda della motoslitta su cui ero seduta mi aveva contattato per EICMA ed ero contentissima. Solo che una settimana prima ho fatto un bruttissimo incidente, mi sono spappolata le ossa e sono finita un mese e mezzo su di un letto di ospedale. Una volta che mi sono ripresa ho postato una storia su Instagram e loro mi hanno scritto: ‘Ci sei a Verona?’. Io non sapevo nemmeno esistesse, questa fiera. Ma avevo la sera libera, così ho pensato potesse essere una buona idea. La tutina l’avevo messa solo una volta per un evento con il Moto Club della Futa, a cui sono iscritta. Mi ero divertita, anche se era stata una cosa un po’ tra amici, e l’idea di rifarlo mi piaceva”.
Così sei partita.
“Esatto, ma con la testa vuota, in folle. Mi sono seduta su ‘sta motoslitta e ho deciso di essere me stessa. Ok, lo ammetto: sono una ragazza carina con un bel fisico e un bel culo, va bene. Ma dopo un po’ che resto lì’ a fare lo sguardo provocante io devo parlare, non sto stare zitta! Così ho iniziato a parlare con la gente che veniva per farmi le foto: passavano e mi dicevano ‘mamma mia che gamba che hai’, allora io la stendevo e dicevo ‘ah, ho appena fatto la ceretta’. La gente si cacciava a ridere. È stato tutto molto divertente per me, almeno da quando sono riuscita a sciogliere un po’ il ghiaccio, perché lassù in cima al trespolo, dentro sta tutina che è una seconda pelle che non sapevo neanche se mi stesse bene o male… Fatto sta che la gente, con la scusa di guardare il cingolo veniva dietro di me e con calma tirava fuori il telefono per farmi la foto al culo. Io che sono ignorante come una capra mi giravo e mi mettevo a ridere, a parlare con loro. Alcuni si sentivano in imbarazzo, altri chiedevano se potevo farlo. E io ‘ma sì, certo’, e accentuavo ancora di più la posa, scherzando. È ovvio che non mi offendo se uno mi dice ‘hai un gran bel culo’, altrimenti non mi metterei a fare quella roba lì. Quando sono arrivati i ragazzi, saranno stati in cinque o sei - forse pure minorenni - io ero pronta a girarmi per fare loro quello scherzo, come avevo appena fatto con un cinquantenne. Quando mi sono girata ho visto che loro davvero guardavano la moto. Allora mi sono stesa ancora di più… e niente. Così ho iniziato proprio a sculettare, con la gente che rideva. Ma loro non mi consideravano per niente e a voce alta ho cominciato a commentare questa cosa. Conta che mentre succedeva questa cosa c’erano una trentina di persone attorno, tutte a ridere. Ed è stato bello, perché ero tranquilla, sciolta, facevo la gag. Io sono fatta così”.
Non hai paura di passare un po’ da donna oggetto?
“Sinceramente no, nel senso che sono io ad aver accettato di fare la ragazza immagine sopra ad una moto. E tu lo sai che quando accetti quel lavoro lì ti danno una tutina in cui ti si vedono anche gli organi interni. Non ho mai avuto problemi a passare per quella che si mette in mostra”.
Nei commenti tra i vari video però si legge di tutto.
“Considera che la mia collega al bar mi chiama boomer perché io fino a questa estate non usavo neanche Instagram, i social non li ho mai considerati più di tanto e non sapevo neanche come ricondividere le storie, quindi per me tutta questa roba è assurda! Ieri sera la quarta chat di miei amici mi ha detto ‘oh, sei anche su Mimmo Modem!’. Detto questo che altro c’era da aspettarsi dai commenti? Io manco li ho letti, ma se vedi una ragazza col culo di fuori magari un commento ti scappa. E se lei si arrabbia la guardi e dici ‘ma come, mi prendi in giro?’. È chiaro che magari arriva il sessantenne, uno che potrebbe essere mio padre, e dice ‘ma che gnocca, mi ti farei’. Io uno così lo guardo e gli dico ‘graaande, magari ripassi domani che c’è la mia collega’”.
Ma è vero che sei sposata?
“Sì!”
E tuo marito come l’ha presa?
“All’inizio quando gli ho detto del video virale pensava che stessi scherzando. Era contento per la fiera, lo ha accettato volentieri. Che poi non mi piace metterla così, è come se la società dicesse che da sposata non posso fare una cosa del genere, o che mio marito mi ha lasciata fare, ma non è così: io sono Elli e ho la mia vita in cui c’è anche mio marito. Non per questo devo chiedere a lui il permesso, noi ci amiamo moltissimo e ci rispettiamo. Quando sono tornata mi ha chiesto se avevo qualche foto… così gli ho mostrato il video, ma senza visualizzazioni, dal telefono. Si è messo a ridere, allora gli ho detto che in 12 ore aveva fatto un milione e duecentomila visite”.
Dopo questa storia hai pensato di farne un lavoro?
“Direi di no, io lavoro nella ristorazione e sono innamorata del mio mestiere. Vivo di adrenalina e ho bisogno di quella roba lì, quando devi correre da tutte le parti in sala. Lo amo alla follia, quel lavoro. Poi se mi chiamassero per fare due scatti o una fiera volentieri. La grid girl in MotoGP? La farei, ma non baserei mai la mia vita su quello, finirebbe per mancarmi il mio lavoro da cameriera. La gente a questo punto potrebbe chiedersi se sono scema e forse è così. Ma so come sono fatta: sono cresciuta in campagna in una famiglia di persone che lavorano da sempre e sono abituata a vedere la mia vita così. A me piace anche, vederla così. Poi certo che se ho la possibilità di prendere dei soldi per fare la ragazza sul cingolo volentieri, mi diverto”.
Vai spesso in moto: hai qualche foto con la moto da enduro, altre in pista… come vivi questa passione?
“Ho preso la patente della moto nel 2021 e l’ho comprata prima della patente, una Honda CBR 650 F del 2014, perché nella mia testa volevo una moto nera con le carene nere. Tanto non la sapevo neanche guidare! Dopo due guide l’istruttore mi chiede se ero sicura di non aver mai guidato prima, perché andavo un gran bene da subito. Presa la patente mi sono iscritta al Moto Club e a una certa mi hanno proposto di andare in pista. Al primo turno pensavo di essere sul trattorino falciaerba, ero tesa. Al terzo turno - a Pomposa, con la mia moto - ho messo il ginocchio per terra! Al che l’istruttore mi guarda e mi dice che non era possibile, che non aveva mai visto qualcuno adattarsi così. Il giorno dopo, tornata a casa, ero un’altra persona. Da lì ho sempre cercato quell’adrenalina lì da qualunque altra parte, anche se la trovo solo quando mi metto il casco e vado in pista. Questa roba mi ha travolto. A me avere i follower su Instagram fa piacere, per carità… ma se mi dicessero di andare a Misano con una moto impazzirei, è quello che mi fa proprio battere il cuore. Le corse però non me le posso permettere, così con il Moto Club abbiamo pensato al supermotard, adesso la mia grande ambizione è quella di iscrivermi al campionato Triveneto nella categoria femminile, giusto per divertirmi. La posizione rispetto alla mia è diversa… ma quando l’ho provata al secondo turno avevo già il ginocchio giù. Mi hanno guardata e mi hanno detto… hai rotto il cazzo!”.