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INTERVISTA VERITÀ. Perché Daniela Di Maggio, mamma di Giogiò Cutolo, si candida con la Lega? “Visibilità? Non ne avevo bisogno. Ma ho perso tutto. Solo Meloni e Salvini mi hanno chiamata”. E sul figlio ucciso e le leggi...

  • di Angela Russo Angela Russo

  • Foto ANSA

31 luglio 2025

INTERVISTA VERITÀ. Perché Daniela Di Maggio, mamma di Giogiò Cutolo, si candida con la Lega? “Visibilità? Non ne avevo bisogno. Ma ho perso tutto. Solo Meloni e Salvini mi hanno chiamata”. E sul figlio ucciso e le leggi...
Dopo la morte di Giogiò, Daniela Di Maggio si candida con Matteo Salvini, ma riceve delle critiche: "Io sono una donna che lavora con le minoranze e con le fragilità da trent’anni... questa propaganda contro la Lega sinceramente non l’accetto". Ecco cosa ci ha raccontato

Foto ANSA

di Angela Russo Angela Russo

Quella di Giogiò, al secolo Giovanbattista Cutolo, è una storia che a Napoli nessuno potrà mai dimenticare. La sera del 31 agosto 2023, aveva solo 24 anni quando, per un futile motivo e mentre cercava di mettere pace in una lite che nemmeno lo riguardava, è stato colpito da tre proiettili in Piazza Municipio. Morì sul colpo, lasciando un vuoto enorme nella sua famiglia e nella comunità. Da quel momento, la mamma di Giogiò, Daniela Di Maggio, non si è mai fermata. Ha trasformato il dolore in battaglie per la giustizia, spingendo per leggi che tutelino le vittime. "Io sono l’esempio di come il dolore personale possa diventare una forza", racconta, "perché invece di abbrutirmi ho cambiato leggi che servono anche ai figli degli altri". La sua candidatura alle regionali in Campania con la Lega di Matteo Salvini ha sorpreso e diviso l’opinione pubblica. Ma Daniela rivendica la sua scelta: "Se non fosse stato per la Lega, queste leggi non le avremmo cambiate. Quando è morto Giogiò, il primo a chiamarmi dopo Giorgia Meloni è stato Salvini. La telefonata di altri Schlein la sto ancora aspettando". In questa intervista, Daniela ci ha raccontato cosa significa per lei onorare la memoria di Giogiò, come affronta le critiche di chi la accusa di “cavalcare la disgrazia” e perché, nonostante tutto, continua a credere che dalla tragedia possa nascere qualcosa di buono.

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Giogiò Cutolo foto Ansa

Daniela, come pensa che il suo impegno politico possa onorare la memoria di Giogiò?

Lo può onorare per il fatto che già da due anni, ampiamente, io sto facendo di tutto per portare avanti la rivoluzione gentile di Giogiò, portando avanti il concetto di bellezza e legalità, tanto è vero che la legge sui minori si chiama già legge Giovan Battista Cutolo, perché abbiamo tolto la messa alla prova per i minori che commettono degli omicidi volontari. Poi c'è il reato di stesa con il decreto Caivano, quindi già questo è stato veramente un atto importantissimo che abbiamo portato avanti con Ostellari, il sottosegretario della Lega. E proprio in virtù di questo rapporto che io ho avuto con loro, poi ho continuato e adesso è uscito il DDL per chiudere i profili social dei delinquenti che vengono incarcerati, per fare il reato di apologia criminale che fa proseliti a danno dei minori e soprattutto il garante delle vittime. Quindi questa cosa qui è già tanta roba.

Cosa intende fare di “mo mo” per la Campania e per le leggi che vuole cambiare?

Soprattutto nella regione Campania io conto di portare avanti questi totem, prima di tutto mettendo il tema della legalità al centro con tutte le problematiche dei minori e della violenza minorile. Far vedere in carcere che cosa significa veramente la rieducazione e non l'intrattenimento, perché non si può pensare che tutti i minori che escono dal carcere continuano ancora a delinquere e molti di loro diventano capi zona. Allora vuol dire che questo sistema rieducativo ha qualche falla e quindi capire bene dove sta la rieducazione e non l'intrattenimento. Voglio portare arte, musica, bellezza nei luoghi della disperazione, nelle periferie, nei luoghi del dolore, perché così tu porti bellezza in quei posti e ovviamente il brutto non fa proseliti nelle condizioni di criminalità e nelle associazioni criminogene. 

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Daniela Di Maggio con la foto di Giogiò Cutolo foto Ansa

Molte persone a Napoli, in Campania e in generale in Italia, hanno reagito con sorpresa, anche con qualche critica, alla sua candidatura con la Lega. Come intende superare questa diffidenza e farsi ascoltare dalla sua comunità?

Intanto con i fatti, perché se non fosse stato per la Lega queste leggi non le avremmo cambiate, punto primo. Seconda cosa, e ci tengo a sottolinearla, io sono una donna che lavora con le minoranze e con le fragilità da trent'anni. Sono una che, insieme al preside e al professore di Pianeta Mare, ha costituito l'orchestra Giovan Battista Cutolo, fatta di bambini di colore, un bambino autistico e bambini disagiati. Quindi tutto ciò che per me è fragilità, io sono sempre in prima linea. Se avessi sudato solo lontanamente che la Lega è lontana da questi temi, ovviamente non mi avrebbe somigliato e quindi io non mi sarei mai messa in quel partito. Invece ho trovato persone tutte quante empatiche, gentili, pronte ad aiutare gli altri a fare cose belle sul territorio. Quindi questa propaganda contro la Lega io sinceramente non l'accetto.

La Lega, nella visione collettiva, non viene vista come un partito che lotta per le minoranze...

È una grande stupidaggine, io questa cosa la voglio dimostrare a tutti quanti, perché il mainstream è molto bravo a confondere le idee delle persone. Io posso dire solo una cosa: quando è morto Giogiò, il primo a chiamarmi subito dopo Giorgia Meloni è stato Matteo Salvini e a tendermi una mano. Io la telefonata di Elly Schlein la sto ancora aspettando, quindi se vogliamo metterlo sul piano delle sensibilità io direi che è molto più sensibile Matteo Salvini di una Schlein.

C'è anche chi sostiene che Salvini l'abbia scelta solo per attirare voti, sfruttando la sua storia personale. Lei invece, come diceva, si sente in realtà davvero sostenuta?

Ma assolutamente, ma quando mai, nella maniera più assoluta. Salvini è uno che mi ha aiutato a cambiare le leggi e io gli devo molto. Quindi questa cosa per me è in primis su tutto, è una stupidaggine quella dei voti e delle cose, nella maniera più assoluta, anche perché non è affatto vero che la Lega non abbia dei proseliti in Campania e a Napoli, anzi al contrario. Anche perché siamo vittime di un'accelerazione di dieci anni di De Luca e non ne possiamo più, veramente non ne possiamo più.

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Daniela di Maggio con Amadeus al Festival di Sanremo 2024 Foto Ansa

Invece alcuni la accusano anche di aver cavalcato la disgrazia di suo figlio per ottenere visibilità. Come risponde a chi pensa che questa sia stata una strategia?

Io rispondo a queste persone di vivere un momento la perdita di un figlio sulla loro pelle e di fare quello che ha fatto Daniela Di Maggio, anziché abbrutirsi, arrabbiarsi. Ho cambiato delle leggi che servono anche ai loro figli. Quindi io dico a questa gente di inginocchiarsi davanti a Daniela Di Maggio e di dirle grazie.

Si vede come un esempio del dolore personale che può diventare una forza per affrontare anche la dura realtà della politica?

Ma sono quello, non mi vedo, io sono proprio esattamente quella persona lì, perché tu lo faresti domani quello che ha fatto Daniela Di Maggio: andare tutti i giorni al Ministero a parlare con i sottosegretari, con i ministri, per cambiare le leggi sbagliate con la morte nel cuore del figlio? Io, guarda cara mia, non avevo proprio bisogno di protagonismi. Daniela Di Maggio viveva in un ecosistema perfetto, era una professionista di alto profilo, aveva la casa, i due bei figli, una vita perfetta. Ma io di quale visibilità avevo bisogno? Io ho perso tutto, ho perso pure il mio lavoro in due anni, cosa ne sapete voi? Potevo mettermi a fare la logopedista nel mio studio, con tutto quello che mi è successo?

Ha detto di aver scoperto di odorare di Lega da sempre, cosa significa per lei questa affinità? C'è una convinzione politica che è maturata nel tempo o è nata proprio dopo la tragedia?

Io sono stata sempre una donna di destra, però ti ripeto, per tutto il mio percorso che ho fatto dall'inizio che è morto Giogiò e girando tutta Italia, il feeling che ho ottenuto con tutte le persone della Lega che ho incontrato sui vari territori, nelle scuole, per parlare contro la violenza e contro il bullismo sinceramente è stato tanta roba. E questo mi ha affinato ancora di più a loro.

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