Dopo il taglio delle ciocche di capelli (che ha fatto il giro del mondo, per la gioia delle influencer) è la volta dei baci in pubblico. Non un semplice gesto, ma il simbolo della rivoluzione. Parliamo del “bacio di Shiraz”, una foto che è già storia, e che racconta la voglia di libertà dei giovani iraniani, principali protagonisti delle proteste contro il governo di Teheran per la morte di Mahsa Amini, la 22enne di origine curda deceduta due mesi fa dopo essere stata arrestata perché non portava il velo in modo corretto.
Nello scatto virale i due ragazzi, mano nella mano, si baciano in mezzo a una strada trafficata di Shiraz, e rischiano grosso. Lei perché lo bacia e senza velo, lui perché la ama e lo fa sapere in pubblico.
Un atto così semplice che può costare l'arresto, se non peggio la vita, perché rompe uno dei tanti tabù imposti dalla Repubblica Islamica, ma che allevia, almeno per un istante, il dolore della repressione delle otto settimane di passione iraniana, e che conta più di 334 morti, tra cui 40 poliziotti, e 14mila arresti, tra cui il fermo della nostra connazionale – travel blogger Alessia Piperno, appena liberata.
Non a caso la foto è stata scattata pare martedì, in occasione della manifestazione per commemorare le 1500 vittime delle proteste antigovernative del 2019, meglio conosciute come “Novembre di sangue”, e simboleggia a chiare lettere un modo per “celebrare” la vita, come scrivono alcuni, mentre in Iran continua la repressione e si muore per chiedere libertà e diritti.