Jeremy Clarkson torna a parlare dell’operazione d’urgenza. Dopo una vacanza in un’isola dell’Oceano Indiano, Jezza era tornato in anticipo nel Regno Unito dopo aver notato affaticamento mentre faceva una rampa di scale. L’ex conduttore di Top Gear era rientrato nella sua fattoria, Diddly Squat e mentre stava caricando dei maiali in uno “scuolabus-mattatoio” ha raccontato di aver sentito un formicolio al braccio sinistro e spaventato dalla possibilità che potesse essere un infarto scelse di andare subito in ospedale. I medici hanno subito escluso questo tipo di evento, ma scoprirono un’arteria completamente tappata e dissero a Clarkson che sarebbe stato necessario impiantare due stent. Così è stato, come racconta anche la compagna, Lisa Hogan: “Ora è più pesante di due stent” ma è tornata la tranquillità.
I medici gli avrebbero anche detto quanto, di preciso, ha rischiato: “Avevano detto che c'era il cinque per cento di possibilità che il mio cuore si fermasse, ma c'è il cinque per cento di possibilità che questo pomeriggio verrò mangiato da un leone e non mi preoccupo”. In realtà, nonostante Jezza abbia ripreso il suo consueto tono ironico e al vetriolo, sul The Sun ha approfondito la storia: “Potresti pensare che tutto questo sia molto spaventoso, ma onestamente non lo è. I medici erano professionisti competenti e avevano tutti gli strumenti necessari, quindi durante la procedura ero così rilassato che a un certo punto mi sono addormentato. Mi sentivo come un'auto. I miei tubi del carburante erano tutti intasati e loro li stavano riparando. Facile. Ciò che fa paura però è ciò che è venuto dopo. Il consiglio su come devo vivere la mia vita da ora in poi”.
Le cose infatti cambieranno: “Letteralmente, non mi è più permesso divertirmi. Devo vivere in una nebbia liberaldemocratica, più santa di te, fatta di erbacce, semi e yoga. È terrificante. E se vado a una festa, devo mettermi in un angolo, sorseggiando un po' di rinfrescante succo di fiori di sambuco, prima di tornare a casa verso le 9.30. Anche questo è terrificante. Poi c'è il mio lavoro, che adoro. Mi piace così tanto, in effetti, che attualmente ho dieci lavori. Onestamente faccio sembrare Elon Musk un fannullone. Scrivo tre rubriche a settimana, ho un birrificio, un pub, un negozio, conduco Chi vuol essere milionario?, gestisco un'azienda agricola, conduco un programma televisivo su questo argomento e questa settimana è uscito il mio ultimo libro. Cosa fanno le persone quando smettono di lavorare?” Niente hobby per via del troppo lavoro e, quindi, niente alternative: “Ciò significa che se non lavorassi, resterei seduto a casa tutto il giorno a marcire”.
Ma è questo ciò che preoccupa di più Clarkson? No. “Il problema peggiore, però, è la dieta. Per ridurre i miei livelli di colesterolo allarmanti, devo eliminare completamente tutto ciò che mi piace mangiare. Pancetta, salsicce, manzo, agnello, maiale, burro, patatine, latte fresco, barrette di frutta e noci Cadbury e la parte interessante nell'uovo. Ho trascorso una settimana nel nuovo regime ed è orribile. Hai mai provato il cavolo riccio? Beh, non farlo, perché è come mangiare il contenuto di una batteria AAA. E poi c'è lo yogurt greco. Di cosa si tratta? Da tempo sospettavo che lo yogurt fosse fatto con il formaggio trovato nei genitali dei senzatetto, e ora so che è così. È disgustoso”. Oltre a rinunciare alla carne, comunque, Jezza dovrà anche rinunciare all’alcool (e per un gestore di un pub…): “Alcool? Tecnicamente, non è necessariamente ricco di colesterolo, ma fa ingrassare, quindi anche quello deve andare. Tutto. Quindi, possiedo un birrificio e un pub e, nel negozio, anche una macelleria. Che buono! Solo che ora non posso più sballarmi con la mia stessa scorta. Invece devo comprare il mio ‘cibo’ da una specie di negozio di alimenti naturali che vende solo fagioli della pace sudafricani privi di materiale nucleare.
E cos’è una dieta se non viene associata all’allenamento? “Ho sempre pensato che questa fosse una cosa che si fa quando si passa dall'auto al pub, o dal tavolo del pranzo al soggiorno. Ma a quanto pare, quando mi sarò ripreso dall'operazione, dovrò fare di più. Devo anche fare una specie di ‘camminata’ in cui finisco per tornare al punto di partenza. Che senso ha? E devo raccogliere le cose con l'unico scopo di rimetterle giù. Mi incoraggiano anche a sedermi, usando solo i muscoli dello stomaco. E perché? Così posso sdraiarmi e ripetere il procedimento, ancora e ancora, finché non sono esausta. Naturalmente, potresti anche sostenere che me lo sono meritato, che il malfunzionamento delle mie arterie è tutta colpa mia e che non dovrei lamentarmi”.