L’auto elettrica costa troppo? La più economica (esclusi i quadricicli) oggi parte da 21.450 euro (prima degli incentivi). Quindi se si guarda al prezzo d’acquisto iniziale, la frase è veritiera. È questo il punto di vista di Gilberto Pichetto Fratin, ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica (Mase), che parla di mobilità sostenibile durante il programma “24 Mattino” su Radio 24. “L’auto elettrica è fatta solo per i ricchi” e, forse, pesa anche troppo sulle casse dello Stato. Gli incentivi? Al momento sono previsti fino al termine del 2024. “Quando erano 6.000 il primo anno o 60.000 nel secondo – sostiene ancora Pichetto Fratin - potevano starci, ma se entriamo in un’ottica di milioni o centinaia di migliaia di acquisti, probabilmente qualche effetto sul bilancio del Paese gli incentivi ce l’avrebbero e diventerebbe molto difficile”.
Dunque nel 2035, col divieto di vendere nuove auto a benzina e diesel, torneremo a inizio Novecento? Quell’epoca pionieristica in cui l’automobile era a uso e consumo dei più facoltosi? Uno scenario che condividono in tanti. Ma l’auto solo per pochi non è un obiettivo auspicabile, la libertà di movimento alla portata di tutti è una conquista faticosamente ottenuta da preservare. La sostenibilità deve essere anche sociale. Intanto l’esponente del Governo Meloni evidenzia anche che non è sbagliato il concetto di veicolo a zero emissioni in sé ma che si dovrebbero valutare una pluralità di tecnologia come ad esempio i carburanti sintetici che consentirebbero di allungare la vita dei motori endotermici senza aumentare il bilancio delle emissioni. “Nessuno mette in dubbio l’auto elettrica, che è un obiettivo da raggiungere ma è necessario che la mobilità non sia completamente elettrica, perché ci sono dei motori endotermici che possono usare biocarburanti e biometano, che possono funzionare”.